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03/08/2025 ore 13.30
Ambiente

Caos Depurazione, Maximiliano Granata: «Sul caso di Carolei intervenga la Procura»

Il presidente del consorzio Valle Crati denuncia la liquidazione di 1,53 milioni di euro da parte della Regione Calabria al Comune, nonostante – sostiene – le segnalazioni di irregolarità inviate sia dal Consorzio sia da Arrical

di Redazione

«La situazione della depurazione in Calabria è al limite del collasso, con sovrapposizioni progettuali, carenze strutturali e una gestione frammentata che rischiano di aggravare le infrazioni europee già in corso». È l’allarme lanciato da Maximiliano Granata, presidente del Consorzio Valle Crati, che definisce «emblematico» il caso del Comune di Carolei, nel Cosentino.

Granata denuncia la liquidazione di 1,53 milioni di euro da parte della Regione Calabria al Comune, nonostante – sostiene – le segnalazioni di irregolarità inviate sia dal Consorzio sia da Arrical. Al centro della contestazione, la presunta sovrapposizione tra il nuovo finanziamento regionale e una precedente convenzione di project financing già attiva con la società Kratos scarl.

Finanziamenti in conflitto

Secondo Granata, gli interventi finanziati risulterebbero «sovrapposti e confliggenti», con il rischio di creare «doppioni progettuali» come già accaduto anche nel Comune di San Vincenzo La Costa. Una duplicazione che, di fatto, avrebbe bloccato l’avvio del project financing e potrebbe compromettere la sanatoria della procedura di infrazione europea C-251/17. Quest’ultima impone all’Italia una sanzione giornaliera di circa 160mila euro.

Granata accusa il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria di «ignorare atti vincolanti» e di procedere «in violazione dei principi di trasparenza e legalità amministrativa». In particolare, segnala l’inadempienza del Comune di Carolei nella mappatura delle reti fognarie, obbligo previsto dalla convenzione CIPE n. 60/201.

Rischio governance

Per il presidente del Consorzio Valle Crati, la vicenda mette in luce «una crisi di governance ambientale» in cui «la mancanza di coordinamento tra enti e la gestione politica delle risorse pubbliche compromettono interventi strategici per il territorio». Granata chiama in causa Regione Calabria, Sorical e Arrical per «mancata vigilanza» e «assenza di risposte» alle richieste avanzate dal Consorzio.

Nel mirino anche il finanziamento di oltre cinque milioni di euro, destinato a un comune di appena 3.000 abitanti, per la sostituzione di condotte già esistenti e di oltre venti vasche Imhoff, «in evidente violazione di legge».

Appello alla magistratura

Granata chiede un intervento immediato della procura della Repubblica di Cosenza per fare chiarezza e fermare quella che definisce «una gestione opaca e dannosa» della depurazione calabrese. «Questa vicenda – conclude – è il simbolo di come si rischia di compromettere non solo la tutela ambientale, ma anche il rispetto degli impegni internazionali dell’Italia, con ricadute pesanti in termini economici e d’immagine».