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03/10/2025 ore 16.18
Attualita

San Marco Argentano, origami e speranza per la pace a Gaza

La comunità scolastica ha trasformato uno sciopero in un evento di riflessione, creando barchette di carta con messaggi di pace e coinvolgendo bambini e genitori in un appello contro la guerra.

di Redazione

Una piccola flottiglia di barchette di carta ha invaso la Villa Comunale, portando con sé messaggi di speranza e richiami forti alla pace. È stato questo il cuore della mobilitazione che ha coinvolto studenti, insegnanti e genitori dell’Istituto Comprensivo di San Marco Argentano, in occasione dello sciopero nazionale promosso per scuotere le coscienze su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza.

La comunità scolastica ha scelto di trasformare l’adesione allo sciopero in una giornata di riflessione collettiva, aperta ai bambini e alle loro famiglie. Laboratori di origami hanno permesso di realizzare centinaia di barchette, sulle quali sono stati affidati messaggi semplici ma potenti: pensieri di libertà, richiami all’infanzia negata, desideri di un futuro senza conflitti. Accanto ai più piccoli, anche le mamme e i papà, impegnati a colorare striscioni e cartelloni con slogan e disegni.

Il momento più intenso è arrivato con la lettura di una storia che ha raccontato la guerra attraverso gli occhi di un bambino, capace di restituire tutta la fragilità e la forza delle nuove generazioni. Da lì si è levato un coro unanime contro la guerra, non solo in Medio Oriente ma anche in Ucraina e in Africa, dove ancora si combattono conflitti dimenticati.

“Liberi di gioire, giocare, crescere, leggere, andare a scuola, vivere”: sono alcune delle frasi scritte dai piccoli di San Marco Argentano per i loro coetanei di Gaza. A dare ancora più forza al messaggio, le parole del brano di Ghali che ha accompagnato l’iniziativa:

“Ma come fate a dire che qui è tutto normale? Per tracciare un confine con le linee immaginarie bombardate un ospedale, per un pezzo di terra o per un pezzo di pane, non c’è mai pace”. 

Il gesto simbolico delle barchette sospese al vento diventa così un appello corale alla responsabilità dei grandi della Terra e alla mobilitazione civica. Dai bambini di un piccolo centro della Calabria arriva un invito semplice ma diretto: “Non chiudiamo gli occhi”.