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31/05/2022 ore 14.50
Cosenza Calcio

A tutto Larrivey: «Da Messi al Cosenza: vi racconto la mia carriera»

Larrivey spiega che: "Quelle al Vicenza sono state due reti tra le più importanti della mia carriera. A Cosenza ci abbiamo creduto tutti nella salvezza".
di Redazione

Lunga ed interessante intervista di Joaquin Larrivey a “La Gazzetta dello Sport”. El Bati ha raccontato gli anni più importanti della sua carriera. Ricordando gli anni di Cagliari, ma anche i suoi trascorsi in Liga, le sfide con Messi, i colpi proibiti di Sergio Ramos. Ecco però le sue parole sulla salvezza del Cosenza.

«Quelle al Vicenza tra le reti più importanti della carriera»

«Lottare per non retrocedere ti porta via tante energie mentali. I gol al Vicenza? Tra le reti più importanti della mia carriera, ma il gruppo – spiega Larrivey – ha fatto la differenza. Abbiamo parlato nello spogliatoio, per noi era come giocare la finale del Mondiale. Dovevamo vincere. C’è chi pensava fosse impossibile, soprattutto dopo la sconfitta dell’andata. Noi non abbiamo mai smesso di crederci».

Il ritorno in Italia

«Ho girato il mondo: Messico, Spagna, Emirati Arabi, Paraguay, Cile. E nelle ultime due stagioni avevo già lottato per la salvezza, conquistando l’obiettivo all’ultima partita. Quando mi ha chiamato il Cosenza, ho detto subito sì. Pensavo che l’Italia fosse un capitolo chiuso della mia carriera. Ne parlavo spesso con mia moglie, le raccontavo degli anni in Sardegna. Tornare qui con tutta la famiglia – racconta Larrivey – era un sogno. I bambini stanno già imparando qualche parola in italiano».

Festa salvezza

«Quando l’arbitro ha fischiato la fine ci siamo abbracciati. Abbiamo fatto il giro del campo, è stato un momento bellissimo. Nello spogliatoio è partito il coro: ‘Vamos, vamos, Larrivey’. Poi siamo andati in un ristorante a festeggiare, c’erano molti tifosi. Ma sono tornato a casa presto, volevo stare con mia moglie. Sono stati mesi complicati anche per lei. La vita di un giocatore è completamente dedicata al calcio e quando i risultati non arrivano, sportivamente parlando, a soffrire è tutta la famiglia».

Il rapporto con i gol e gli anni in Spagna

«Da quando ho iniziato la carriera ne ho realizzati 206. Sono molto felice di quello che ho fatto Il più bello? Penso al prossimo da segnare, non a quelli già fatti. Ma sicuramente – svela Larrivey – la rete al Camp Nou contro il Barcellona nel 2014 la ricordano tutti. In panchina c’era Luis Enrique. È stata la prima vittoria del Celta Vigo al Camp Nou, un traguardo storico. Ho fatto gol a tante squadre in Liga: Atletico Madrid, Athletic Bilbao, Valencia, Villarreal. Sono stati gli anni più belli della mia carriera. Peccato non aver segnato al Real, ho preso la traversa. Messi? Due volte con lui ho scambiato la maglia. Una ce l’ho ancora e l’altra – dice l’attaccante – l’ho regalata al mio migliore amico. Leo quando affronta gli argentini arriva in spogliatoio e saluta tutti. Appena ci siamo abbracciati, gli ho chiesto la maglietta e lui me l’ha portata dopo la gara. In uno scontro aereo con Sergio Ramos ho rimediato dodici punti di sutura alla testa. In carriera solo un altro giocatore è riuscito a farmi male allo stesso modo: Gattuso, contro il Milan, dopo uno scontro con lui mi presi quattro punti alla gamba».

Obiettivi e futuro

«Di sicuro voglio giocare un altro anno, poi si vedrà. Non faccio programmi a lungo termine. Ho terminato il corso di allenatore e da un anno ho già pronto anche lo staff. Quando smetterò – conclude Larrivey – mi siederò in panchina. Nel frattempo mi godo il sole e le foto, ho seguito anche lezioni di fotografia».