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13/09/2025 ore 14.10
Cosenza Calcio

Buscè: «Cosenza, non poniamoci limiti. Mercato? Io penso solo ad allenare»

Le parole di Antonio Buscè  alla vigilia di Cosenza-Catania: «I siciliani sono stati costruiti con l’obiettivo della vittoria finale. Senza se e senza ma»

di Alessandro Storino

Antonio Buscè, allenatore del Cosenza, ha parlato in sala stampa stamattina, alla vigilia della gara di domani contro il Catania, valevole per la 4^ giornata di campionato.

Le parole di Buscè

Sul Catania: «E’ una squadra che è stata costruita per arrivare prima, senza rivali, senza sé, senza ma. Per come l'ho vista io e come la vedono gli addetti ai lavori, a marzo o inizio aprile vorrà già chiudere i conti. Basta vedere l'ultimo acquisto che hanno fatto per completare il reparto offensivo, quello di Caturano. Nulla da dire per quello che stanno facendo fino ad ora, non mi meraviglia. Quando le idee e gli obiettivi sono chiari, questi numeri sono all’altezza di chi vuole fare un campionato importante».

Calciomercato: «La domanda non dovete farla a me. Io devo fare l'allenatore, non faccio mercato, e non l'ho mai fatto. Posso confrontarmi e dare qualche idea, ma nulla di più. Se avete dubbi, c'è una figura apposita: chiedete a lui. Quindi questo è quello che vi posso dire. Per ora, come ho detto a fine partita a Crotone, devo pensare solamente a dedicare il tempo a chi ho a disposizione. Con i se e con i ma si va poco lontano».

La condizione e l’apporto dei tifosi: «Noi arriviamo a questa partita con entusiasmo, con i pregi ed i difetti che abbiamo. Stiamo lavorando. Questa è una squadra che ha trovato compattezza e unione di intenti: era fondamentale creare la mentalità giusta. L'obiettivo mio è questo: l'allenatore deve pensare a chi ha a disposizione e al campo. Il tifo a Crotone? È stato un valore aggiunto per noi. Essere accompagnati dai tifosi a Crotone, nel derby, è stato qualcosa di molto bello. Domani la situazione sarà un po' anomala, ma sarebbe bello vedere la compattezza anche in questo ambiente. L'unica medicina è portare entusiasmo, con qualche risultato positivo, mostrando che questa squadra suda la maglia e che ogni ragazzo la porta dentro. L'obiettivo è avvicinare quante più persone possibil. Altre cose non posso aggiungere, perché sono l'ultimo arrivato. La situazione è chiara sin dall'inizio».

La tattica per domani: «Io ho sempre giocato a 4, ma l’anno scorso ho dovuto adattarmi a una difesa a 3 per caratteristiche dei ragazzi e situazioni contingenti. Questo non è segno di debolezza, ma di elasticità mentale. Ora vedo che possiamo reggere la difesa a 4 per le caratteristiche della squadra, cercando di far giocare i ragazzi nei ruoli appropriati. I nuovi arrivati, come Cannavò e Dametto, serve portarli al livello degli altri, mentre Langella, pur avendo avuto un ritiro tribolato, è già più avanti fisicamente. Piano piano tutti raggiungeranno il livello necessario».

Obiettivi: «Io chiedo ai ragazzi di non darsi limiti: bisogna affrontare ogni partita come una finale di Champions League, dando il massimo ogni giorno. Dobbiamo fare il meglio possibile e poi valutare i risultati. Dire cosa questa squadra può o non può fare ora è azzardato: l'importante è dare sempre il massimo, tutti i giorni, ogni partita».