Caruso alla presentazione della scuola calcio del Cosenza Calcio: «Resto distante da Guarascio»
Il sindaco: «Il mio gesto è solo una vicinanza emotiva ai giovani, verso i quali sono da sempre particolarmente sensibile»
«Mi corre l’obbligo di fare una precisazione perché qualcuno ha equivocato il significato della mia presenza all’inaugurazione della scuola calcio del Cosenza agli impianti sportivi del Marca. Intendo, pertanto, ribadire la mia distanza siderale e abissale dall’attuale dirigenza societaria del Cosenza calcio». Lo afferma il sindaco Franz Caruso dopo le polemiche social scaturite dalla sua presenza alla scuola calcio che inaugurò il compianto Gigi Marulla ed oggi gestita da Andrea Cariola. Come noto, nelle scorse settimane quest’ultimo ha stretto una partnership col club di Eugenio Guarascio.
«La mia presenza, quindi, alla inaugurazione della scuola calcio non può essere intesa in nessun altro modo se non per quello che è e voleva essere – ha aggiunto il primo cittadino - una vicinanza emotiva ai giovani, verso i quali sono da sempre particolarmente sensibile, consapevole, peraltro, dell’importanza che rivestono i vivai nel mondo del calcio, perché sono importanti serbatoi di talenti dai quali possono scaturire i campioni del domani, come la storia del calcio ha più volte dimostrato».
Franz Caruso a chiarimento di ciò che ha voluto significare la sua presenza alla inaugurazione della scuola di calcio del Cosenza, rimuovendo ogni possibile equivoco circa la sua posizione rispetto alla dirigenza del Cosenza Calcio «che – ha proseguito - rimane la dirigenza meno apprezzata da tutti nella storia del calcio cosentino per gli atteggiamenti che ha posto in essere e che meritano il mio biasimo da Sindaco e da tifoso».
«I bambini, i giovani – conclude Franz Caruso – non devono però essere inseriti in una diatriba che non può appartenere loro. Al contrario devono essere tenuti distanti dal clima avvelenato che ha investito il calcio cosentino, per via degli atteggiamenti riprovevoli portati avanti dalla dirigenza societaria, e lasciati liberi di praticare il loro sport preferito seguendone i valori e gli ideali».