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29/06/2023 ore 10.13
Cosenza Calcio

Caserta nel nome di Braglia, il Cosenza punta sull'erede di Pierino

Idee di calcio differenti, ma l'ex allenatore dei Lupi non ha mai mancato di spendere parole di elogio per il faro del suo vecchio centrocampo alla Juve Stabia
di Antonio Clausi

«Per Fabio lo dimostrano i risultati, sta facendo bene, ha una bella squadretta, vivace, gioca un bel calcio… Secondo me è bravo, sono contento per lui, se lo merita: con me lui si è sempre comportato bene, mi ha dato anche più di una mano. Gli auguro ogni bene». Con queste parole Piero Braglia rispondeva, nel novembre 2017, a un giornalista di Castellamare che gli chiedeva un giudizio su Fabio Caserta, all’epoca alla prima esperienza su una panchina dopo aver fatto da vice, nella stagione precedente, a un’altra vecchia conoscenza rossoblù come Gaetano Fontana.

Allievo e maestro

Fra Caserta e Braglia i rapporti sono sempre stati vivi sin da quando il tecnico grossetano, arrivato in gialloblù nel 2010, lo rimise al centro del suo centrocampo in Serie B dopo averlo tenuto fuori a inizio 2012. Furono 33 le presenze fatte registrare dall’esperto mediano in quel campionato, che i campani conclusero al sedicesimo posto con otto punti di vantaggio sul Vicenza quartultimo e retrocesso.

Una salvezza che portò in calce proprio le firme dell’allenatore e del centrocampista, legati fra loro da uno stretto rapporto che si confermò saldissimo nel 2017, quando si incrociarono al San Vito per un Cosenza-Juve Stabia terminato 1-0: erano i primi vagiti del Cosenza di Braglia che poi avrebbe vinto i playoff, fra i due ci fu un affettuoso abbraccio nel prepartita e un altro quando i due si alternarono in sala stampa.

Stima reciproca

Un rapporto, quello fra Caserta e Braglia, che in ogni intervista rilasciata da i due si è dimostrato sempre fortissimo. A margine della sconfitta patita dal Cosenza a dicembre 2019 al Menti, l’allenatore maremmano dichiarò: «Lui fu intelligente a capire che lo portavo al limite per spronarlo: era un rompiscatole da giocatore, lo è adesso da allenatore, ma soprattutto è un allenatore bravo».

L’anno successivo, vinta la Serie C col Perugia, all’emittente PrimaTivvù Caserta dichiarò: «Con l’esperienza che ha Braglia, l’Avellino disputerà un grande playoff: sarà una squadra ostica per chiunque, ma il mister dà una marcia in più». Allievo e maestro, dunque, nel segno del Cosenza. Sperando che Fabio Caserta sappia ripercorrere le orme di chi, qualche anno prima di lui, si è seduto sulla panchina del Marulla. Sebbene con un’idea di calcio differente.