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08/12/2025 ore 14.00
Cosenza Calcio

Cosenza, Buscè alza la voce: «Siamo corti, ora vogliamo i fatti». Un messaggio per Guarascio

Il tecnico, dopo il successo sul Picerno, parla di rosa ridotta, giocatori spremuti e di un Cosenza che per restare in alto ha bisogno di aiuto: «Così non si può pensare di fare un girone di ritorno» e «questi ragazzi vanno aiutati da tutti».

di Alessandro Storino

Vuole tenere la barra dritta, ma stavolta Antonio Buscè non si trattiene. Dietro la vittoria che rilancia il Cosenza c’è una verità che il tecnico sente il dovere di chiarire, quasi liberarsene. Ed è una verità che guarda oltre il campo, oltre la partita, oltre la classifica. Guarda alla società ed al Presidente Guarascio. Tra le righe, ma nemmeno troppo, l’allenatore lancia un segnale forte e preciso. Il suo Cosenza sta andando oltre i limiti, oltre la fisiologia di una squadra forse costruita per obiettivi meno ambiziosi di quelli che oggi si intravedono. E adesso il messaggio diventa pubblico.

Rosa corta

«Abbiamo dei problemi numerici a livello di ruoli» è la frase che apre il fronte. Buscè parla di giocatori mentalmente cotti, di impossibilità a concedere riposo, di una squadra che sta andando «oltre, oltre, oltre». E quando arriva al punto, la stoccata alla società diventa inevitabile. «Quando dico che siamo corti… ora vogliamo i fatti. Così non si può pensare di fare un girone di ritorno». È una frustrazione che si percepisce nella voce, nella cadenza, nella scelta delle parole. Non è uno sfogo casuale, ma un richiamo preciso: se il Cosenza vuole restare nelle zone alte, servono rinforzi.

Che futuro per questa squadra?

Buscè lo ripete più volte. «Questi ragazzi vanno aiutati da tutti» e quel “tutti” comprende chiaramente anche chi deve intervenire sul mercato. A Guarascio saranno fischiate le orecchie. L’allenatore difende il gruppo, lo esalta, lo coccola. Ma non nasconde che da solo non può bastare: «Siamo già oltre tutte le aspettative… ma dipende da che campionato vogliamo fare». Il discorso è lucido, coerente, direzionato. Non una polemica, come lui stesso precisa, ma un avviso senza filtri: il Cosenza ha bisogno di forze fresche. Subito. «Non ci passo più sotto» aggiunge, quasi a voler marcare un confine. I sacrifici dei giocatori sono enormi, il logorio fisico evidente. E l’allenatore non accetta che si continui a chiedere a questa rosa ciò che, numericamente, non può garantire ancora a lungo.

Le chiacchiere stanno a zero

Il successo sul Picerno non spegne i problemi, li mette a fuoco. E Buscè, dal suo punto di vista, fa ciò che ritiene giusto: mettere davanti alla società una responsabilità chiara. Perché il Cosenza è lì, in alto, contro le previsioni di tutti. E adesso bisogna decidere. Il tecnico non lo dice apertamente, ma lo fa capire fin troppo bene: il mercato è l’unica risposta possibile. Il resto sono, come ricorda citando un suo vecchio allenatore, «chiacchiere che stanno a zero».