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04/07/2025 ore 09.00
Cosenza Calcio

Cosenza e Delvecchio e la storia di un "amore" mai nato

Ieri si è concluso il rapporto tra il Cosenza e Gennaro Delvecchio dopo un solo anno nel quale non è mai scattata la scintilla.
di Alessandro Storino

E’ finito ieri il rapporto lavorativo tra il Cosenza e Gennaro Delvecchio. Quella che doveva essere la grande chance per il rampante dirigente pugliese è invece terminato nel peggiore dei modi: retrocessione in Serie C e tanta voglia di dimenticare questa stagione trascorsa insieme.

Mancanza d’empatia fin da subito

Tra Gennaro Delvecchio ed il Cosenza non è mai scattata la scintilla. Fin dal primo momento, nonostante la buona volontà ed i proclami di Ursino, ha viaggiato sui suoi binari. Binari lontani mille miglia da quello che si aspettava ed era necessario per l’ambiente Cosenza. Certo, a Delvecchio bisogna anche dare qualche giustificazione. La prima, sicuramente, la mancanza di esperienza in un ruolo difficile come quello di direttore sportivo, dove il pugliese aveva avuto esperienze solo come vice Sogliano a Verona e nel settore giovanile. E poi certamente lavorare con le regole imposte da Guarascio non è facile. Chi è riuscito a centrare l’obiettivo in queste condizioni estreme, ha poi, negli anni successivi, visto ripagato il suo lavoro: Meluso, Trinchera, Goretti e Gemmi sono tutti arrivati in Serie A. Cosa che per il momento, non accadrà sicuramente a Delvecchio.

Un anno negativo

E’ evidente che il barlettano non immaginava tutte le difficoltà incontrate sulla sua strada. Testimonianza sono le dichiarazioni che il “rampante” dirigente ha rilasciato nei suoi rari contatti con la stampa fin dall’estate scorsa. Dall’ambizione nel voler esplorare i mercati esteri (disastrose operazioni Mauri Sankoh, arrivato tra mille aspettative e subito rispedito al mittente), alla promessa che i calciatori sotto contratto sarebbero rimasti in rossoblù (via Tutino, Marras, Calò). E poi il caso Calligara, con il centrocampista che sembrava ormai pronto a raggiungere la squadra, salvo poi svanire nel nulla e preferire il Sassuolo. Senza dimenticare le tante scommesse che si sono rivelate non all’altezza della situazione e le 900 presenze in Serie B perse nel saldo tra acquisti e cessioni. E poi la gestione del calciomercato invernale, dove non sono arrivati i rinforzi richiesti, e della questione Alvini con lo stucchevole tira e molla che si è protratto per settimane prima dell’esonero del tecnico di Fucecchio, che poi il Presidente Guarascio, ha deciso di richiamare dopo 4 partite dell’interregno Belmonte-Tortelli. Insomma una serie di errori che hanno compromesso la stagione ed il giudizio sul ds.

Addio deciso da Guarascio

Il rapporto con il Presidente Guarascio è stato praticamente nullo negli ultimi mesi. Ieri, l’ultimo atto. Con la decisione del numero uno di Via Conforti ad aver deciso l’esonero del direttore sportivo, dopo non aver visto alcuna apertura da parte di Delvecchio nel trattare la rescissione. Ora il direttore sportivo, attenderà nel tempo un’altra opportunità. Nella quale non ripetere gli errori di inesperienza commessi a Cosenza e poter ripartire. Magari in una piazza ed in una categoria dove poter fare ancora esperienza e mostrare le proprie competenze.