Cosenza, le similitudini con il 2020: anche allora playout a 8 punti
Con l’arrivo di Belmonte (e Tortelli) sulla panchina del Cosenza, i lupi tentano la stessa, disperata, impresa salvezza che gli riuscì nel 2020. Allora fu Roberto Occhiuzzi, promosso da secondo a primo allenatore, a firmare una qualcosa rimasto nella storia. Fu un vero e proprio miracolo, chiamato tale proprio perché difficilmente replicabile.
Otto punti dai playout ed una partita in più
Occhiuzzi, dopo la pausa per il lockdown prese la squadra a 10 giornate della fine. La classifica era disperata. Il Cosenza era al terz’ultimo posto con 24 punti, ma alle sue spalle c’erano due squadre che stavano addirittura peggio. E che infatti a fine anno retrocessero. Il Trapani, gravato anche da un -2, aveva 23 punti, il Livorno 18. Davanti al Cosenza, le prime due squadre, appaiate a 32 punti, in posizione playout, erano l’Ascoli ed il Venezia. La salvezza diretta era a 9 lunghezze: la Cremonese era a 33. Anche adesso sono 8 i punti che separano il Cosenza sia dai playout che dalla salvezza diretta. I lupi però ora non hanno nessuno alle spalle. Belmonte, a differenza di Occhiuzzi, avrà una partita in più per scalare la montagna. Il tecnico di Cetraro fece 22 punti sui 30 a disposizione. Quanti ne farà il cosentino?
Tre reduci da quella impresa tra staff e calciatori
Ci sono nel Cosenza Calcio, tre reduci di quella stagione tra calciatori e staff. L’unico in campo è Tommaso D’Orazio. L’esterno abruzzese classe 1990, oggi capitano dei lupi, fu determinante nella gara contro il Pisa quando, appena entrato, regalò da Asencio la palla del 2-1 con un suo cross: 3 punti fondamentali con il senno di poi. Nello staff di Occhiuzzi invece presenti Pierantonio Tortelli, oggi allenatore ed all’epoca vice, e Antonio Fischetti, preparatore dei portieri rossoblù che dovrebbe rimanere in sella anche dopo la rivoluzione nello staff avvenuta ieri.