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18/02/2023 ore 17.08
Cosenza Calcio

Cosenza, pari amaro. Marras sbaglia un rigore contro il Sudtirol

La squadra di Viali non ha fatto sfracelli, ma nel complesso avrebbe meritato il successo. Da segnalare l'infortunio all'argentino Zarate, uscito nel secondo tempo
di Salvatore Bruno

Pomeriggio amaro per il Cosenza. Il pari contro il Sudtirol non schioda la compagine silana dall’ultimo posto della classifica mentre un calcio di rigore fallito nella ripresa a Marras (foto di Pasquale Golia), alimenta i rimpianti. E poi, sempre nel secondo tempo, la tegola dell’infortunio di Zarate, dolorante al ginocchio ed uscito in barella. La squadra di Viali non ha fatto sfracelli, ma nel complesso avrebbe meritato il successo.

Le curve continuano lo sciopero del tifo e sugli spalti si accomodano poche centinaia di sostenitori. Il pubblico (scarso) del San Vito Marulla, all’ingresso delle formazioni, ha destinato un lungo appaluso all’ex di turno Joaquin Larrivey, protagonista dello spareggio salvezza contro il Vicenza insieme all’ex tecnico Bisoli, oggi alla guida del Sud Tirol, ma in tribuna perché squalificato. L’attaccante argentino invece, si è accomodato in panchina. 

Non Mauro Zarate, schierato dal primo minuto al centro dell’attacco del Cosenza, con Nasti e Finotto pure sulla linea avanzata. 

Dopo due minuti proprio Zarate chiama alla conclusione dal limite Voca, fuori misura. Replica Belardinelli con un destro poco ambizioso dopo l’ottima costruzione dell’azione da parte di Matteo Rover. Brividi per i silani al minuto sette sugli sviluppi del primo calcio d’angolo del confronto. Tait sceglie bene il tempo dell’incornata. Il pallone termina di poco oltre la traversa. Anche il Cosenza si rende pericoloso su azione d’angolo. Parabola tesa e arcuata di Zarate con Venturi che da posizione ravvicinata non riesce ad inquadrare lo specchio della porta.

Al 19′ occasione ghiotta per il Cosenza. Brescianini riceve spalle alla porta, si gira in maniera fulminea pescando in area Marco Nasti in posizione regolare. Il tiro di prima intenzione viene respinto fortuitamente da Poluzzi. Tre minuti e di nuovo Nasti indirizza in porta su assist di Finotto, ma Poluzzi blocca in presa plastica.

I ritmi sono blandi, Zarate prova ad infiammare la gara al 32′ quando da sinistra si accentra cercando la conclusione di precisione verso il palo lontano. Pallone fuori di poco. Finisce a lato pure il tentativo di Rigione su corner calciato proprio da Zarate

Lo spettacolo è mediocre sul piano tecnico ma prima del riposo c’è spazio per una occasione per parte. Micai smanaccia un pallone vagante anticipando di un soffio la correzione a porta sguarnita di Tait. Poi tocca a Poluzzi neutralizzare su Marras a margine di un’azione confusa in area tirolese.

Dopo l’intervallo nel Cosenza entra Calò al posto di Voca, mentre Bisoli getta nella mischia Lunetta e Cissè. Proprio Calò al minuto quattro, calcia una punizione dalla destra, prolungata in area dalla torre di Meroni per l’accorrente Rigione, piazzato sul secondo palo, che scarica sul fondo. Poi si fa male Zarate dopo un gran recupero su Cissè. L’attaccante, sofferente al ginocchio, è costretto ad uscire in barella. Entra Massimo Zilli, che sarà impalpabile fino al novantesimo.

L’uscita dell’argentino provoca un contraccolpo psicologico tra i rossoblù. Cissè e Tait in rapida successione penetrano centralmente nella difesa avversaria, fallendo entrambi la finalizzazione. Praszelik e Cortinovis entrano per Brescianini, migliore in campo, e Nasti. Ma proprio Praszelik si infortuna. Entra D’Urso. Decisamente più produttivo invece, l’ingresso di Cortinovis che al 27′ si procura un penalty per fallo di Zaro. Marras batte angolato dagli undici metri, Poluzzi intuisce e respinge, e poi replica con una seconda deviazione di piede sul tentativo di ribattuta di Calò.

Negli ultimi minuti c’è spazio per un breve sprazzo di gara per Larrivey, ma anche per il rosso diretto comminato a Lunetta per un fallaccio su D’Orazio. I sette minuti di recupero concessi dal direttore di gara alimentano il forcing el Cosenza e le residue speranze di successo che sbattono però contro il muro eretto al Sudtirol.