Cosenza, tre anni di gattopardismo: tutto cambia perché nulla cambi
Tre anni e nulla è cambiato: dalla seconda stagione in Serie B, quella conclusasi con la miracolosa salvezza di Occhiuzzi ma iniziata nel segno delle sconfitte e dei pareggi, non sembra essere mutato niente. Il Cosenza si trova sempre al punto di partenza. Come in una sorta di “Gattopardo” in salsa cosentina: tutto cambia perché nulla cambi. Anche se in questo caso, non si capisce chi può avere giovamento da una situazione simile. Tanto vale mettere insieme dei dati per dare la dimensione degli errori commessi da via degli Stadi.
Le giornate trascorse in fondo
In questo campionato di Serie B, i Lupi hanno trascorso nella zona di classifica compresa fra retrocessione diretta e playout 19 giornate su 31, ovvero le prime due giornate, la fine dell’era Zaffaroni e tutto il periodo di Occhiuzzi e Bisoli. Un anno fa sono state 28 su 38, due anni fa 36 su 38. L’ottimista potrebbe vedere un miglioramento, il realista vede il terzo anno di fila trascorso costantemente in zona retrocessione.
La mancanza di un progetto tecnico
Sono stati cinque gli allenatori cambiati da Eugenio Guarascio nel corso di queste ultime tre stagioni. Da Braglia a Bisoli passando per Pillon, Occhiuzzi, Zaffaroni e ancora Occhiuzzi. Con la tragicomica parentesi mai iniziata di Novellino nello scorso aprile che ha il “merito” di non aver ingolfato la fila. Linee guide che cambiano troppo spesso, mentre sul mercato si è sempre operato in assoluta e totale emergenza. Il Cosenza ha ingaggiato sempre scommesse. Quelle che capitavano. E nell’ultimo mercato, per poter completare la rosa, si è dovuto ricorrere abbondantemente al mercato estero (Voca, Laura, Larrivey, Kongolo).
La mancanza di un parco giocatori
Dal 2019/’20 al 2021/’22 per gli spogliatoi del “Marulla” sono passati la bellezza di 74 calciatori. Di questi, ben 41 sono arrivati all’ombra del Castello Svevo con la formula del prestito. L’unico riscattato è stato Falcone, che ha fruttato una plusvalenza di mezzo milione (50mila riscatto/550mila controriscatto). I restanti 33 sono stati lasciati andare tutti in scadenza oppure via a zero, senza monetizzazione, fatta eccezione per Báez (750mila euro alla Cremonese). Fra gli altri, sono andati via a zero Perina, Legittimo e Sciaudone (non rinnovati), Bruccini (liberato per permettergli di firmare con l’Alessandria) e Rivière, che aveva specificato la sua volontà di firmare soltanto per un anno e sul quale, forse, il Cosenza non ha davvero potuto fare molto per trattenerlo.