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17/06/2022 ore 13.56
Cosenza Calcio

Dionigi: «L'aereoplanino ed il mancato accordo di dicembre col Cosenza»

Dionigi ritorna su due episodi del passato e spiega che la sua esultanza fu contro Scoglio e non certo contro il Cosenza: "A Torino non giocavo mai".
di Redazione

Durante la conferenza stampa di presentazione, Davide Dionigi è tornato su due episodi che lo hanno visto protagonista in passato con il Cosenza di mezzo. Il primo fu il gol segnato nel derby tra la Reggina ed i lupi, nel quale Dionigi trasformò un calcio di rigore nel 1996/97 esultando con un aereoplanino verso la panchina avversaria sulla quale c’era il “professore” Franco Scoglio. L’altro aneddoto invece riguarda il suo mancato approdo sulla panchina del Cosenza nello scorso dicembre, quando Goretti spiegò che il tecnico rifiutò l’approdo in rossoblù.

“L’esultanza fu contro Scoglio ma poi…”

“La mia esultanza fu contro Scoglio. Mi allenò nel Torino. Era un innovatore del calcio. Ma quell’anno non giocavo mai. Avevo davanti i vari Rizzitelli, Hakan Sukur, Abedì Pelè. I giovani li vedeva poco. Capita che vado a giocare a Reggio Calabria l’anno dopo, c’è il rigore e faccio gol. L’esultanza fu di rivincita verso il professore, non certo verso Cosenza. E non vi dico quello che è successo dopo- ricorda Dionigi- . Ma sono episodi che ci stanno e che poi finiscono lì. Scoglio me lo ritrovo a Napoli qualche anno dopo e lì fu come un padre. Mi nacque mia figlia e mi diede tutta la settimana libera, giusto per farvi un esempio”.

Lo staff di Dionigi e il mancato accordo dell’anno scorso

“Il mio secondo sarà Lorenzo Sibilano, il match analyst è giapponese: Hiroshi Komatsuzaki. Chiamiamolo Iro perché il suo nome è molto difficile – scherza Dionigi -. Stiamo valutando su preparatore atletico e quello dei portieri. In passato sono stato tante volte accostato al Cosenza. La scelta dello scorso anno di non venire? In passato sono sempre subentrato. A volte è andata bene ed altra male. La mia priorità dopo Brescia era quella di iniziare dall’inizio dell’anno il mio lavoro. In quel periodo non solo il Cosenza mi ha contattato ma anche altre squadre. Ho detto a tutti no per questo motivo. Il mio contratto con il Brescia non era facile scioglierlo. Ci dovevano essere precise condizioni”.