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03/06/2022 ore 13.48
Cosenza Calcio

Florenzi, oro di Cosenza: «Nazionale è grande responsabilità. Sul futuro...»

Florenzi ha raccontato anche del suo approdo a Cosenza: "Il Chievo mi ha detto che avrei trovato poco spazio e mi avrebbero lasciato andare via".
di Redazione

Aldo Florenzi, centrocampista del Cosenza e da pochi giorni anche della nazionale Under 20 dell’Italia, ha concesso una bella intervista a La Gazzetta del Sud, nel quale ha parlato della convocazione, ma anche della sua stagione, di quella della squadra e del suo futuro. Ecco le parole del giovane classe 2002.

«Convocazione? Stento a crederci»

Si parte sulla convocazione in Nazionale Under 20 che giocherà l’8 giugno contro la Polonia a San Benedetto del Tronto: «Ancora stento a crederci. Probabilmente realizzerò una volta indossata la maglia azzurra. Sono contento, orgoglioso e consapevole si tratti di una grande responsabilità, che voglio onorare nel migliore dei modi. Non solo per me ma soprattutto per la mia famiglia, mi fa piacere regalare loro delle soddisfazioni. La strada davanti però è ancora lunga e mi piacerebbe percorrerla. Mi ha chiamato Sergio Mezzina per dirmelo. Gli ho risposto: “Ma è sicuro?”, l’ho ripetuto due o tre volte. Non è possibile descrivere l’emozione che ho provato. Poco dopo – racconta Florenzi – sono stato contattato anche dalla segreteria del Cosenza».

Approdo a Cosenza e futuro 

«Come sono arrivato a Cosenza? Al Chievo mi hanno informato che avrei trovato poco spazio con loro in Primavera e che, se avessi trovato una soluzione, mi avrebbero lasciato andare via in prestito. Si è fatto avanti il Cosenza. Inizialmente – spiega Florenzi – per una prova di dieci giorni, poi hanno deciso di tenermi e l’anno successivo hanno deciso di riscattarmi alla cifra fissata. Finora è arrivato tutto in maniera inaspettata. Obiettivi? Ognuno di noi ne ha. Mi piacerebbe raggiungere la massima serie ma non voglio neppure circondarmi di pressioni esagerate. A Cosenza sto bene, se dovessi restare qui – conferma Florenzi – non avrei alcun problema. Simpatizzo per l’Inter».

Zaffaroni, Occhiuzzi e Bisoli

Il suo rapporto con gli allenatori di quest’anno. Solo elogi per Zaffaroni: «Ha dimostrato di avere gli attributi perché non appena è arrivato mi ha gettato nella mischia. Gli sono riconoscente, a lui come agli altri allenatori con cui ho incrociato il mio percorso». Forse con Occhiuzzi non è andata come si aspettava invece: «Con lui ho trovato meno spazio, probabilmente non sono il tipo di calciatore che più gli piace. Nella passata stagione, anche quando ha concesso l’esordio ad altri compagni in coppa, mi ha lasciato in panchina. Quest’anno non ho giocato mai titolare con lui ma mi ha tenuto in considerazione, facendomi entrare spesso. Bisoli mi ha dato grande continuità. Pure lui ha mostrato enorme coraggio, consegnandomi addirittura la fascia di capitano. Quando è passata sul mio braccio non me ne capacitavo. Non l’avevo mai indossata prima. Bisoli mi ha confessato di vedermi nella posizione di play e malgrado solo due o tre prove mi ha schierato in quella posizione in una gara importante».

Le lacrime di Ferrara

«Erano lacrime di rabbia per un obiettivo che ci stava sfuggendo dalle mani per un pizzico di sfortuna di troppo. Ho sempre pensato – ha concluso Florenzi – che con quella coesione di gruppo non saremmo potuti retrocedere. Non penso che troppe altre squadre potessero ostentare la stessa dote».