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30/09/2025 ore 08.53
Cosenza Calcio

Guarascio, il muro di gomma che non capisce quanto sia fortunato

Dall’assemblea del Cinema San Nicola, il vero dato è che esiste ancora qualcuno disposto a dargli dei soldi pur di garantire una svolta al calcio cittadino. Cosa lascia in eredità il confronto popolare tra presidente, imprenditori e tifosi del Cosenza

di Antonio Clausi

Una capacità straordinaria di parare i colpi e neutralizzarli, quasi innaturale. Non doveva essere un uno contro tutti, ma era inevitabile che lo diventasse. Eugenio Guarascio, calzini rossi alla Costantino Rozzi e contrariato dalle critiche a Rita Rachele Scalise, ha titubato soltanto in un paio di occasioni, perché quando si parla di soldi, specialmente dei suoi, tentenna sempre. La prima volta quando con un colpo di teatro Alfredo Citrigno ha invitato uno degli ex uomini di fiducia del patron, ora responsabile dei sistemi informatici del gruppo imprenditoriale, a portargli sul palco la pec inviatagli un anno fa di questi tempi per l’acquisizione del club. La seconda volta quando l’avvocato Pietro Gigliotti, da remoto, ha reso noti i numeri di una trattativa. Non voleva mettere in piazza le condizioni, alla fine il presidente ha ceduto alle pressioni dei presenti.

Tra le righe, nonostante la reiterata affermazione «Io voglio cedere il Cosenza Calcio», ad oggi non sembra che sia molto convinto di farlo. Sia perché non gradisce essere tirato dalla giacca, sia perché la cifra finale vuole farla lui. Come la controproposta inviata a Gigliotti, del resto: 5 milioni più i debiti. In mezzo molto teatro, nervosismo e la magistrale conduzione di Patrizia De Napoli, uno dei volti di Cosenza Channel e di LaC, sicuramente quello femminile della storia pallonara della città.

Guarascio, scortato dalla Digos all’entrata e all’uscita da un ingresso laterale, ha ascoltato in silenzio gli strali del rumoroso pubblico. Durante alcuni interventi, sebbene fosse lui il bersaglio delle pesanti accuse, applaudiva insieme al resto della platea. Un gesto che ha lasciato di stucco quanti hanno notato la cosa. Confusione, nervosismo o incapacità di comprendere la gravità della situazione? La risposta è più scontata, molto meno articolata di quanto si possa credere: è semplicemente Guarascio, il muro di gomma per eccellenza, un imprenditore prestato al mondo del calcio che dopo 14 anni non ne ha capito ritmi e dinamiche.

Chiunque abbia presenziato all’assemblea del Cinema San Nicola (qui il live di ieri) messo a disposizione dall’altro Citrigno, Pino, il titolare del marchio del Cosenza 1914 destinato primo o poi a tornare di attualità, ha abbandonato la propria poltroncina con una convinzione: non sarà semplice scrivere la parola fine all’esperienza di Guarascio al timone del club. E’ lo stesso sentimento che ha invaso la mente di chi ha seguito in streaming l’evento trasmesso sui nostri canali social: 30mila views alle ore 8.30 di stamattina!

Della serata di ieri restano due cose: il momento di coinvolgimento popolare, con tutte le sue pulsioni, anche quelle oltre le righe, che gli ultrà hanno saputo convogliare in un momento di confronto e una frase inviatami per Whatsapp da un ex allenatore del Cosenza che faccio mia. «Antonio – mi ha scritto – temo che per l’ennesima volta lui non si renda conto di come sia fortunato, considerato che c’è ancora qualcuno che è disposto a dargli soldi per andarsene!». Non me ne voglia Gianluca Gagliardi per aver resto pubblico il suo messaggio, ma è davvero il riassunto di tutto.