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19/02/2024 ore 20.16
Cosenza Calcio

LETTERE E OPINIONI | Quelle emozioni fortissime che ci fa vivere il nostro amato Cosenza

Prima la Sampdoria, poi il Parma al "Tardini". E infine la "partita delle partite": il derby contro il Catanzaro
di Viviana Rosito

Dopo i tre punti conquistati ai piedi del Resegone, i lupi hanno davanti a sé 15 giorni di emozioni fortissime. Un compleanno importante in occasione di Cosenza-Sampdoria, una infrasettimanale al Tardini contro la prima della classe e per concludere il match dei match.

Cosenza-Catanzaro, non è una partita è la PARTITA, che in serie B al San Vito manca da troppo tempo.
Il 6 dicembre 2023 la Lega B pubblicava il calendario dei primi match di ritorno del campionato cadetto e nelle chat rossoblù iniziava a diffondersi il verbo. Il derby è il 2 marzo (poi posticipato al 3 marzo con buona pace di prenotazioni ecc). Per chi vive in riva al Crati c’è solo da gestire pazientemente la febbre dell’attesa, per chi è lontano c’è da organizzare il viaggio.

I più istintivi aprono le app di riferimento e con un click, senza pensar troppo, blindano il viaggio. I più riflessivi, i finti indecisi, attendono. Ma il Cosenza è una malattia e alla partita delle partite non si può mancare. Anche i finti indecisi alla fine cedono.

C’è il tempo per stare un po’ in famiglia, per approfittare dei sapori di un tempo, ma soprattutto è il momento per tirare fuori la sciarpa più bella, quella a cui si è più affezionati, tirare a lucido le bandiere, preservare la voce con l’unico obiettivo di perderla al Marulla e spingere Gennaro Tutino e compagni alla vittoria o almeno a sudare la maglia fino all’ultimo respiro. Perché loro lo sanno bene, non è importante solo il risultato, conta quanto si lotta, quanto si dimostra l’attaccamento a quei colori magici.
E come diceva il compianto Gigi Marulla “per me non si è mai trattato solo di una partita di calcio, quando scendevo in campo con la maglia del Cosenza era una missione difendere la città, difendere i colori”.

All’uscita da Lecco fuori dal settore ospiti si alza in cielo un coro proprio per lui, perché il Capitano c’è sempre, c’era prima di quel 19 luglio 2015 e c’è adesso. Sempre fonte di ispirazione anche per chi la indossa oggi quella maglia. Certamente lo è per Tutino che quando buca la rete fa impazzire la curva, che all’unisono intona “oh mamma, mamma, mamma, sai perché mi batte il corazon, ho visto [a ] Tutino”… il coro che fu di Maradona cantato da ultimo nei cieli di Lecco per osannare le magie dello scugnizzo napoletano che ha la città bruzia ormai nel cuore. E nel frattempo c’è qualcuno che commenta: “un coro così per un calciatore non lo sentivamo da anni” e in effetti così accorato non si sentiva dagli anni 2000
Gennaro Tutino è entrato a tutti gli effetti nel cuore di Cosenza e il sogno di tutti é che possa portarci in alto. Quanto in alto?

Nel terzo anello di San Siro, ad esempio, lì dove ogni cosentino sogna di cantare almeno una volta nella vita. E si sogna di farlo anche per chi avrebbe voluto esserci e ci ha lasciato troppo presto.