Mistero sulla morte di Mino Raiola, il "suo" Asencio regalò una salvezza al Cosenza
E’ stata annunciata la morte del re del calciomercato Mino Raiola: ma non è defunto pochi minuti fa come riportato da tante testate europee. La notizia è stata smentita con vigore. Il procuratore era stato già ricoverato a gennaio al San Raffaele di Milano per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, che, da quello che si apprende, non erano legate al Covid. Tanti i giocatori dei quali cura gli interessi: Ibrahimovic, De Ligt, Donnarumma, Pogba e Haaland i più noti. Proprio il norvegese si apprestava ad essere il pezzo pregiato della prossima sessione di mercato, con diverse squadre pronte a contenderselo. Adesso è da capire come evolverà la situazione di Mino e come si comporterà il nipote Enzo.
Raiola fece affari anche col Cosenza: Asencio
Dalla scuderia di Mino Raiola, negli ultimi anni, ha pescato anche il Cosenza: Raul Asencio, uno dei protagonisti della salvezza arrivata nel post lockdown dell’estate 2020, è infatti uno dei calciatori che si serve dell’agenzia dell’ormai fu procuratore. Gli interessi dello spagnolo, in particolare, vengono curati da Sandro Martone, uno dei collaboratori di Raiola. Fu lui a chiudere con Stefano Trinchera, a gennaio 2020, il passaggio del centravanti dal Pisa al Cosenza via Genoa.
Il comunicato di Zangrillo su Raiola
«Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo». Così Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele commenta le voci sullo stato di salute del procuratore Mino Raiola ricoverato all’ospedale San Raffaele dove a gennaio scorso era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per problemi polmonari. A quanto si è appreso, le condizioni di Raiola sono molto gravi.