Occhiuzzi può eguagliare Sonzogni. Quel Cosenza-Lazio in Coppa Italia...
Una partita per entrare nella storia: domani pomeriggio, sconfiggendo il Monopoli, il Cosenza di Roberto Occhiuzzi raggiungerebbe i sedicesimi di finale di Coppa Italia. Un risultato che i rossoblù sono riusciti a centrare soltanto una volta negli oltre cento anni di vita, quando in panchina sedeva Giuliano Sonzogni. E furono due notti indimenticabili.
Un regolamento diverso
I Lupi iniziarono il proprio percorso di Coppa dai trentaduesimi, da neopromossi in Serie B con la grande stagione di Margiotta. Fatto fuori il Treviso nel doppio scontro (1-1 all’andata, 2-2 al ritorno dopo i tempi supplmentari), Morrone e compagni si trovarono di fronte la Lazio di Sven-Goran Eriksson: il regolamento, infatti, non prevedeva l’ingresso delle cosiddette “teste di serie” dagli ottavi, bensì dal turno precedente. E riguardando il tabellone di quel torneo in particolare, alcuni accoppiamenti sono magici: Inter-Cesena, Juventus-Ravenna, Roma-Chievo e, appunto, Lazio-Cosenza.
La rovesciata di Riccio
L’andata si giocò allo Stadio Olimpico, in casa dei biancocelesti. Chiuso il primo tempo sullo 0-0, i Lupi si portarono addirittura in vantaggio: al 59′ Parisi chiude un triangolo con Manfredini e si porta sul fondo, da dove lascia partire un cross teso sul primo palo. Tatti anticipa Marchegiani, la retroguardia capitolina allontana ma, dal limite dell’area, Vincenzo Riccio inventa una rovesciata che lascia gli spettatori (pochi) presenti a bocca aperta per il momentaneo 0-1. L’euforia durò poco: al 64′ Paschetta si fece rubare palla da Salas e stese il cileno, lasciando i suoi in dieci. Il Matador non si fece pregare e, con una doppieta, chiuse la partita sul 2-1. Il ritorno in casa, terminato 0-2 con autorete di Parisi e gol di Stankovic, fece registrare quello che, ancora oggi, è il record di spettatori per il San Vito, ovvero 24.149 persone presenti. In quell’occasione, inoltre, tutti ricordano un drappo sottratto agli Irriducibili ed esposto in Curva Sud. Stesso discorso per un’entrata dura di Montalbano su Vieri che costo al bomber della Nazionale 2 mesi di stop.