Pagliuso: «Il Cosenza torni subito in B. Come presidente vedrei bene Luca Di Donna»
Padova-Cosenza 1-1. Il Cosenza retrocede in Serie C1. Scatta la contestazione. A distanza di ventiquattr’ore, l’allora patron Paolo Fabiano Pagliuso decise di andare in tv per annunciare che avrebbe fatto una squadra pronta all’immediato ritorno in cadetteria. Detto fatto, il successivo campionato fu una cavalcata verso la promozione. A distanza di ventiquattro anni, i Lupi hanno conosciuto nuovamente l’onta della retrocessione sul campo. Un qualcosa di evitabile? Sicuramente, ma c’è da ricostruire subito. Come avvenne all’epoca: «Decisi di andare in tv perché amo questi colori ed era mia responsabilità far tornare i Lupi in Serie B. Non ci sono altre spiegazioni – ci dice al telefono – perché è sempre stato quello il punto cruciale».
Secondo lei, quali sono stati gli errori commessi?
«Bisognerebbe partire da lontano per raccontare quello che è successo, perché sono errori che si portano dietro da anni. In Serie B la società va organizzata. Non essendoci un magnate che guida la società bisogna fare di necessità virtù, partendo dal settore giovanile. Investendo su ragazzi che possano esordire in cadetteria, non ci vorrebbe molto a far rientrare gli introiti. L’organizzazione di una società parte da un settore giovanile curato. In seconda battuta, a gestire la società ci vuole gente del mestiere».
Ovvero? Pagliuso, si spieghi meglio…
«Ci vuole un presidente appassionato, tifoso, che abbia l’entusiasmo giusto, che possa avvalersi delle capacità di persone capaci. Certo, nel calcio c’è sempre la sorpresa, l’incognita, può succedere di tutto, ma se sei organizzato il rischio è ridotto. Quindi per tornare in B subito ci vogliono calciatori giovani, nel pieno delle proprie forze, non ultratrentenni che abbiano già dato tutto. Difficilmente puoi trovare calciatori affermati che, in fase discendente, tendano a impegnarsi.
Ha mai pensato di tornare alla guida o di entrare in società?

«No, non più. Il mio attaccamento ai colori rossoblù mi ha portato addirittura in galera. Resto ancora oggi un accanito tifoso: ho sofferto tantissimo ieri, stanotte, stamattina, e so che sarà difficilissimo risalire, a meno di un cambio di gestione societaria da parte di Guarascio. Questo se vuole restare alla guida, altrimenti ci sono delle persone capaci, che hanno voglia di fare, che potrebbero subentrare.
In caso di addio di Guarascio, Pagliuso chi vedrebbe bene come Presidente?
«Vedrei bene Luca Di Donna, che è già sponsor del Cosenza. E’ un tifoso rossoblù, come fui io all’epoca. Lo vedo sempre attento, vede tutte le partite, sponsorizza la squadra da tre anni… Credo che possa essere l’uomo giusto al momento giusto.
Il Cosenza ha incassato dalla retrocessione oltre due milioni: Guarascio dovrebbe investire subito?
«Sono fondi che deve investire per fare la squadra come si deve, non per andare a prendere giocatori che da tre anni non giocavano. Bisogna guardare al futuro con un occhio più roseo. Se incassi il paracadute, i soldi di Báez e quelli di Falcone per sperperarli, allora non ha senso. Il Cosenza deve tornare in Serie B».