Pillon: «Ci salveremo, voglio portare serenità nel Cosenza»
Prima uscita da allenatore del Cosenza per Bepi Pillon, nuovo allenatore dei rossoblù. Questa mattina ha firmato il contratto a Lamezia Terme, poi ha diretto il primo allenamento allo stadio Marulla. Con lui al tavolo presidenziale c’erano il direttore sportivo Trinchera e il presidente. Per il patron curiosa coincidenza: due conferenze pubbliche in meno di una settimana. Sono anche le uniche dell’intera stagione, chiaramente elezioni politiche lametine a parte.
Pillon, prima in rossoblù
«A Pescara ho visto un bel Cosenza – le prime parole di Bepi Pillon -. La tanta voglia di vincere ha giocato poi un brutto scherzo ai rossoblù. La partita era vinta, ha colto il palo Asencio». Sulla scelta di dire sì ai Lupi è chiaro. «La squadra ha dei valori, sono qui per questo. Sono convinto che possiamo salvarci, tramite i playout o anche senza. Braglia è un bravissimo allenatore ed è anche amico mio, ma si creano delle annate non fortunate».
L’eredità di Piero Braglia
«Parlare con Braglia? Sono sempre delle scelte difficili, ad esempio io preferisco essere più libero e non farmi condizionare. Non lo dico per cattiveria, ma solo perché di solito mi comporto così». Pillon è la terza volta in carriera che subentra al tecnico toscano. «A Pisa ho avuto dei problemi e sono andato via praticamente subito – evidenzia -. Non la considero un’esperienza. Ad Alessandria ho trovato una buona squadra, siamo arrivati a pari punti con la Cremonese che è stata promossa in B. Abbiamo fatto la finale playoff col Parma perdendola. Ho rosicato parecchio dopo quel ko e dopo quello dello scorso anno a Pescara col Verona».
«Cosenza piazza importante»
«Cosenza è un bacino sportivo importante – continua Pillon -. Questo stadio, questa piazza ti fanno vivere emozioni. In posti del genere fare bene dà emozioni incredibili. Ai calciatori ho detto che voglio giocarmela fino in fondo. E’ importante calcolare bene i carichi di lavoro per arrivare freschi la domenica. E’ per questo che ho portato come il preparatore atletico Tafuro». Il trainer trevigiano sembra avere le idee chiare. «Voglio dare una credibilità di gioco, lavorando duro e bene e trasmettendo fiducia. Sono intenzionato a conferire loro serenità. Scendiamo in campo, pertanto, cattivi e convinti. La Serie B richiede questo. Il modulo? Ho un’idea mia, vediamo in settimana se sarà applicabile. Per dare un’identità di gioco serve del tempo e noi non ne abbiamo, a noi servono i risultati».
Pillon, Kanoute e gli altri calciatori
Pillon ha già allenato uno dei perni del Cosenza. «Kanoute è un elemento che ha giocato sempre play davanti alla difesa perché ha tutte e due le fasi. Può diventare un calciatore importante se migliora alcuni aspetti, ma dipende soltanto da lui. Ho cercato di motivare lui e tutti gli altri calciatori – chiude – Ci sono calciatori adatti al 4-3-3, ma ho fatto anche il 4-3-1-2 in passato. Quando subentri è diverso e devi rivolgerti al materiale che trovi».