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02/04/2020 ore 11.29
Dilettanti

Dilettanti, che futuro? Abbruzzese (Rossanese): «Servono le strutture»

La crisi economica derivante dalla pandemia da Covid-19 si sta facendo sentire ad ogni livello. Nessun settore è esente dai danni causati dal blocco delle attività lavorative e il calcio, irrimediabilmente, ne risente. La Juventus, con un atto storico ha trovato un accordo con i propri calciatori generando un risparmio di circa 90 milioni di
di Antonio Clausi

La crisi economica derivante dalla pandemia da Covid-19 si sta facendo sentire ad ogni livello. Nessun settore è esente dai danni causati dal blocco delle attività lavorative e il calcio, irrimediabilmente, ne risente. La Juventus, con un atto storico ha trovato un accordo con i propri calciatori generando un risparmio di circa 90 milioni di euro. Nei Dilettanti, però, il pallone si sta sgonfiando. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato e, senza aiuti da Federazioni e/o enti locali, si rischia il collasso. Sono a rischio 3mila sodalizi e il codice rosso è già stato attivato. Cosenza Channel ne ha discusso con i presidenti e dirigenti dei club dilettantistici dei maggiori centri della provincia. Il quadro emerso è allarmante. E il turno di Fabio Abbruzzese, presidente della Rossanese impegnata nel campionato di Promozione girone A.

Quali sono le esigenze di una squadra dilettantistica oggi?
«Al momento pensiamo a tutto, tranne che al ritorno in campo. Fin quando non ci saranno condizioni sanitarie sicure, a me mancherà la voglia di parlare di calcio. Il problema, una volta venuti a campo della pandemia, sarà economico: è già di dominio pubblico».

Quali sono le cose di cui un club avrebbe bisogno?
«La tragedia del Covid-19 ha colpito il tessuto sociale, pertanto anche gli imprenditori che investono nello sport o lo supportano con sponsorizzazioni. Mi aspetto che la Lega venga incontro alle società per garantire a tutti una nuova ripartenza. Ritengo che ci saranno tanti club che non potranno più andare avanti nel mondo dei Dilettanti. Un aiuto può derivare, per esempio, mettendo a disposizione delle strutture. La Rossanese elargisce un contributo al comune e spero che in futuro ci si possa venire incontro a riguardo».

Come vi comporterete con i rimborsi spesa dei calciatori nel periodo in cui il campionato è fermo?
«Questo è il problema minore. La Rossanese ha fatto fronte a tutto quanto maturato sinora. La società per fortuna è animata da una forte comunione di intenti».

Avete già parlato con calciatori e staff tecnico? Vi aspettate che capiscano il momento delicato?
«Parleremo con loro dell’argomento quando avremo il quadro futuro molto chiaro. Siamo comunque in costante contatto e, ribadisco, che c’è grande sintonia».

Presidente Abbruzzese, è favorevole o contrario a riprendere i campionati? E perché?
«In questo momento non posso rispondere perché non conosco i tempi. Se l’emergenza cessasse da qui a breve, si potrebbe tranquillamente riprendere e completare la stagione. Credo però che non sarebbe il caso sforare nei mesi estivi a meno che non si trovi una soluzione ad hoc. Viceversa dovremmo guardare avanti, salvo capire come dal punto organizzativo. Ci sono sodalizi che hanno investito tanto per ritrovarsi in vetta alla classifica e aspettano notizie dalla federazione».

Potrebbe essere il momento giusto per effettuare delle riforme, per Lei qual è la più impellente?
«Si potrebbero cogliere delle opportunità e ribadisco che a me preme maggiormente il tema delle strutture sportive. Sui campionati deciderà la Lega, magari coinvolgendoci, ma il problema principale resta quello di cui sopra. La Rossanese, ad esempio non può sviluppare la società in ogni suo ambito e ad ogni età a causa di tale ostacolo».