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11/09/2021 ore 11.27
Coronavirus

Green pass, Galli: "Non si può risolvere pandemia a colpi di tampone, vaccini unica arma"

“Non si può pensare di risolvere la pandemia di Covid a colpi di tampone, è evidente che servono i vaccini. Non sappiamo se contro la Delta serva il 90, 95 o 98, per cui l’unica è vaccinare il più possibile”. Lo dice alla Stampa Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive alla Statale di Milano
di Domenico Ritorto

“Non si può pensare di risolvere la pandemia di Covid a colpi di tampone, è evidente che servono i vaccini. Non sappiamo se contro la Delta serva il 90, 95 o 98, per cui l’unica è vaccinare il più possibile”. Lo dice alla Stampa Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive alla Statale di Milano e primario al Sacco, sottolineando che “per i sindacati è il momento di capire che la battaglia d’avanguardia è la vaccinazione per tutti e non la difesa di chi non può andare a mensa”. 

Sull’obbligo spiega: “La questione è sul tavolo di tutti i Paesi europei. Se venisse imposto sarei d’accordo, perché non ci sono obiezioni ideologiche o costituzionali. Mi pare chiaro che l’interesse collettivo prevalga su quello individuale. L’unico dubbio è pratico: sarebbe politicamente divisivo e poco realistico imporre l’obbligo e farlo rispettare. Allora se fosse così forse sarebbe meglio allargare il più possibile il Green Pass come incentivo a vaccinarsi, magari prevedendo l’eccezione dei guariti anche senza nessuna dose”.  

La riapertura della scuola, avverte, non è “per niente sicura e sicuramente darà problemi: il Mobility Mortality Weekly Report analizza il caso di una classe californiana in cui un docente contagioso ha infettato la prima fila in maniera sintomatica e la seconda asintomatica. Purtroppo la Delta ha una capacità diffusiva spaventosa e basta una persona a propagarla. Nei Paesi senza vaccini farà ancora tanti morti. Bisogna sperare che arrivi presto l’autorizzazione per vaccinare gli under 12”.  

Sulla terza dose, spiega il professore, “bisogna capire a chi serva davvero: se uno ha risposto poco a due dosi è difficile che si giovi della terza. Ci vorrebbe più attenzione ai problemi dei fragili. Ci sono tante infezioni occulte, soprattutto nei giovani, e in autunno ne vedremo le conseguenze. Nei prossimi anni ci sarà un affinamento e aggiornamento della strategia vaccinale. Questo virus durerà tanto e con lui il bisogno di vaccini”.  

Fonte: AdnKronos