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11/04/2022 ore 19.39
Cronaca

«A Rende non c'è mai stata l'ombra del clan Lanzino sull'amministrazione comunale»

Al via le arringhe difensive nel processo contro Sandro Principe, Umberto Bernaudo, Giuseppe Gagliardi e Pietro Ruffolo
di Antonio Alizzi

Sono iniziate oggi le discussioni difensive nel processo “Sistema Rende“, l’inchiesta della Dda di Catanzaro, contro le amministrazioni comunali guidate in epoche differenti da Sandro Principe e Umberto Bernaudo. A giudizio ci sono anche gli ex assessori comunali Pietro Paolo Ruffolo e Giuseppe Gagliardi. Nell’udienza svoltasi a dicembre il pubblico ministero Pierpaolo Bruni, aveva invocato condanne per tutti gli imputati. Ora è toccato agli avvocati penalisti ribaltare il castello accusatorio, messo in piedi dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, attraverso l’ascolto di numerose intercettazioni, l’acquisizione di documenti e l’escussione di tanti testimoni che si sono susseguiti in dibattimento. Prima degli interventi dei legali, Sandro Principe ha rilasciato dichiarazioni spontanee, negando qualsiasi accordo con la ‘ndrangheta e ricordando tutto il suo percorso da amministratore che ha permesso a Rende, a suo dire, di diventare un punto di riferimento per l’intera Calabria.

Per il collegio difensivo la pubblica accusa non ha raggiunto la prova della presunta colpevolezza di Principe, Bernaudo, Ruffolo e Gagliardi. Nella giornata dell’11 aprile, infatti, gli avvocati Marco Amantea, Francesco Tenuta, Francesco Calabrò e Anna Spada, hanno evidenziato che, rispetto alle posizioni processuali dei singoli imputati, in nessun caso il clan Lanzino di Cosenza ha ottenuto favori da parte delle amministrazioni comunali di Rende. A cominciare dalla “Rende Servizi“, che non sarebbe stata mai a disposizione della cosca operante nel territorio dell’area urbana cosentina, per finire ai presunti scambi di favore, ai fini elettorali, tra Principe e Adolfo D’Ambrosio, condannato in abbreviato dal tribunale di Catanzaro.

Le arringhe, tuttavia, non sono concluse. Nella prossima seduta processuale sarà la volta dell’avvocato penalista e sindaco di Cosenza Franz Caruso (co-difensore di Ruffolo), e dell’avvocato Franco Sammarco (co-difensore di Sandro Principe). Al termine, il tribunale collegiale di Cosenza si chiuderà in Camera di Consiglio, per emettere la sentenza di primo grado del processo tenutosi con il rito ordinario.