Abbruzzese&Lovreglio: l'amicizia di vecchia data e il blitz di Bari, dove spunta l'ordinanza su Leonardo "Nino"
Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Athena“, secondo filone investigativo, hanno rivelato un intreccio di relazioni tra la famiglia Abbruzzese di Cassano all’Ionio e i Lovreglio di Bari. Le attività investigative, che risalgono al 2019, documentano incontri frequenti tra i membri delle due famiglie, sia in Calabria che in Puglia. Un legame che, secondo gli inquirenti, si sarebbe consolidato non solo nell’ambito personale, ma anche in quello criminale.
Il ruolo di Leonardo Abbuzzese e il supporto logistico durante la latitanza
Al centro del sodalizio, Leonardo “Nino” Abbuzzese, figura apicale della famiglia cassanese, il quale ha ricevuto supporto dalla famiglia Lovreglio durante la sua latitanza, quantomeno dal 17 ottobre 2023. Dalla collaborazione emersa, i Lovreglio non solo avrebbero ospitato il latitante, ma avrebbero anche facilitato i suoi spostamenti e fornito riparo nella loro abitazione di via Bruno Buozzi, a Bari.
Le ammissioni e le prove schiaccianti
Le dichiarazioni raccolte durante l’arresto di Pasqua Laddaga (moglie di Francesco Lovreglio), Vittoria Lovreglio e di un’altra ragazza avrebbero ulteriormente rafforzato il quadro accusatorio. Laddaga ha raccontato di un’amicizia nata anni prima, cementata da incontri familiari e frequentazioni, anche durante le vacanze. La figlia Vittoria ha confermato: «I suoi familiari erano amici di mio padre, si era instaurata una stretta amicizia».

I dettagli del blitz e gli elementi investigativi
Il 6 novembre 2023, durante il blitz che ha portato all’arresto di Leonardo “Nino” Abbruzzese, gli investigatori hanno rinvenuto una copia dell’ordinanza che delineava il ruolo del latitante all’interno dell’organizzazione criminale e il legame con i Lovreglio.
Altri elementi chiave sono stati raccolti grazie a intercettazioni telefoniche, video sorveglianze e pedinamenti. Tra questi, l’analisi delle celle telefoniche ha collocato i protagonisti in luoghi chiave, come il centro commerciale Bariblu di Triggiano, dove furono documentati acquisti effettuati da Abbruzzese, sempre in compagnia di membri della famiglia Lovreglio.
Un’alleanza nel traffico illecito
Le indagini, già dal 2019, avevano evidenziato il coinvolgimento delle due famiglie in traffici illeciti, compreso quello di sostanze stupefacenti. Anche se non sono state formalizzate accuse specifiche, le intercettazioni hanno registrato conversazioni che confermano il coinvolgimento in attività criminali.
I carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza sottolineano come il sodalizio tra le due famiglie rappresenti un esempio della capacità delle organizzazioni mafiose di costruire alleanze fuori dai confini regionali.