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11/08/2023 ore 12.02
Cronaca

Accesso abusivo al sistema informatico, revocati i domiciliari al finanziere Luigi Siciliano

La difesa dell'indagato ritiene di aver dimostrato l'estraneità ai fatti dell'esponente delle Fiamme Gialle
di Antonio Alizzi

Il Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari al finanziere del Comando provinciale di Cosenza, Luigi Siciliano, arrestato nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro, in ordine ai reati di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. Nell’inchiesta sono coinvolti anche altre persone, tra cui due finanzieri – Cosimo De Fazio e Ercole Iorio – e l’avvocato Domenico Quaglio.

Siciliano, difeso dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzarelli del foro di Lecce e Osvaldo Alessandro Rocca del foro di Cosenza, è accusato del reato di accesso abusivo alla banca dati INPS in concorso con il maresciallo Cosimo De Fazio e l’avvocato Domenico Quaglio. Secondo la difesa, che ha ottenuto un provvedimento favorevole da parte dei giudici del Tdl di Catanzaro, l’indagine effettuata dalla Guardia di Finanza di Cosenza, ossia dagli stessi colleghi di Siciliano, si sarebbe dimostrata carente e priva di riscontri, in quanto Siciliano, per motivi personali era stato in malattia per un lungo periodo e per altri problemi familiari.

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Siciliano lavorava come sottoposto di De Fazio e nella stessa stanza, ma era ignaro dell’operato del collega ed estraneo ai fatti contestati. Siciliano si è ritrovato invischiato nel procedimento penale per una telefonata a marzo 2023 (in quanto il telefono di De Fazio era sottoposto ad intercettazione), in cui interloquiva con il maresciallo di una ricerca su due aziende da eventualmente verificare, perché volevano acquisire crediti del bonus 110% per oltre 500mila euro. In sostanza Siciliano aveva ricevuto una comunicazione su queste aziende, troppo giovani per avere la capacità economica di acquisire questi crediti, e ne aveva parlato De Fazio, ossia il suo diretto superiore e caposquadra. Ma tutto per telefono e senza alcun linguaggio criptico.

Da tale telefonata la Procura di Catanzaro “ritiene” un coinvolgimento investigativo nell’accesso alla banca dati INPS contestata a De Fazio e Quaglio. Per i difensori di Siciliano l’intercettazione è stata mal interpretata, come sostenuto dalla difesa sin dall’arresto di Siciliano. «Un mese di detenzione domiciliare, un mese di gogna mediatica, un mese di sofferenza personale e familiare, che ha devastato l’esistenza di Siciliano, la cui coscienza era ed è pulita e certa della propria estraneità a qualsiasi condotta penale» commentano i due penalisti.