Armando Elia, vent’anni dopo: l’omaggio del “suo” Spirito Santo
Amici e familiari hanno voluto celebrare la memoria dello sfortunato marmista di 34 anni morto il 19 settembre del 2005 a causa di un incidente sul lavoro, piantine apposte sotto la targa che porta il suo nome nel rione in cui è vissuto
Nel ventennale della scomparsa di Armando Elia, i familiari e gli amici hanno voluto celebrare la memoria di questo sfortunato cosentino morto sul lavoro il 19 settembre del 2005 all’età di 34 anni. Armando Elia era un ragazzo nato e cresciuto nel rione Spirito Santo. Faceva il marmista, mestiere che aveva appreso fin dalla tenera età di quindici anni. Vent’anni fa esatti, alcune pesanti lastre di marmo gli caddero addosso senza lasciargli scampo.
L’inchiesta giudiziaria aperta dopo la tragedia si è risolta in un nulla di fatto. Nessuno ha pagato per la sua morte, ma il ricordo del suo sacrificio, anche a tanti anni di distanza, non si è ancora sopito. Prova ne è stata oggi la presenza dei suoi amici e dei suoi familiari nel rione Spirito Santo, a lui caro, che da qualche tempo a questa parte gli consegna un posto nella toponomastica cittadina. Alcune piantine dopo state posizionate sotto la targa del vicolo Armando Elia – vittima del lavoro.
Il fratello Salvatore, l’amico Mario Zafferano e tanti altri non hanno voluto mancare per rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto. «Armando non aveva dietro un sindacato, non aveva appartenenza politica. Le morti sul lavoro fanno paura, ancora oggi. Tutti hanno dimenticato la sua triste storia, ed è una vergogna per la nostra città di Cosenza. Noi non dimenticheremo mai un figlio del nostro centro storico, vittima del lavoro».