Armi in un casolare di Rende, assolto Alfonsino Falbo
Si è concluso nella giornata del 14 aprile 2022, il processo di primo grado contro Alfonsino Falbo, arrestato nel 2018 per detenzione abusiva di armi, quest’ultime rinvenute in un casolare di Rende, nella disponibilità dell’imputato. Il tribunale di Cosenza in composizione collegiale (presidente Carmen Ciarcia; giudici a latere Iole Vigna e Stefania Antico) ha assolto il noto pregiudicato cosentino, coinvolto anche in “Overture“. È passata quindi la linea difensiva esposta dall’avvocato Antonio Ingrosso che in discussione aveva ribaltato l’assunto accusatorio, grazie anche alle testimonianze raccolte durante l’istruttoria dibattimentale.
La procura di Cosenza, rappresentata dal pubblico ministero Donatella Donato, aveva chiesto la condanna a quattro anni di carcere, ritenendo di aver raggiunto la prova della presunta colpevolezza di Alfonsino Falbo. La difesa, invece, ha evidenziato quanto emerso nel corso del processo, ovvero che le due pistole trovate in un borsone non potevano essere addebitate con certezza all’imputato, in quanto la zona era un cantiere aperto per via di alcuni lavori edilizi che diversi operai stavano svolgendo in quel periodo. Inoltre l’area non era completamente recintata, visto che si poteva entrare ed uscire senza alcun problema.
Per quanto riguarda la carabina rinvenuta nel forno, la difesa di Alfonsino Falbo ha valorizzato le dichiarazioni rese da un maresciallo del Ris di Messina, secondo cui la forza cinetica di una carabina, per essere intesa come arma comune da sparo, deve superare i 7,5 joule. Tra l’altro i militari non hanno verificato se realmente funzionasse. Per questi motivi, dunque, si è giunti a una sentenza assolutoria emessa nei confronti di Alfonsino Falbo che, nelle dichiarazioni spontanee rilasciate prima della decisione finale, ha spiegato di non aver mai avuto a disposizione quelle armi.