Sezioni
12/09/2022 ore 09.48
Cronaca

Arresti a Cosenza, nelle intercettazioni sparisce il linguaggio criptico su estorsioni, usura e droga

Con l'inchiesta che ha portato all'arresto di 202 persone, sappiamo anche i presunti autori ed esecutori delle ultime vicende estorsive tra Cosenza e Rende
di Antonio Alizzi

Non è stato facile per le forze dell’ordine coordinare una mole investigativa di tale portata che, al termine delle operazioni, ha portato all’arresto di 202 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, narcotraffico, estorsioni ed usura. Ma la particolarità dell’ultima indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro nell’hinterland di Cosenza sta nel fatto che nelle intercettazioni telefoniche e ambientali i presunti boss e gli affiliati non usano un linguaggio criptico, parlando apertamente (o quasi) dei reati che da lì a poco verranno commessi tra Rende, Cosenza e Montalto Uffugo.

In alcuni casi, infatti, gli investigatori riescono ad individuare i presunti autori delle estorsioni, perché chi se le accusa lo dice all’altro suo interlocutore. Oppure chi deve compiere un’usura, fa intendere chiaramente quale sia l’obiettivo. Una novità sostanziale, se consideriamo anche l’ampio panorama del traffico di sostanze stupefacenti, rispetto ad altre inchieste, dove le conversazioni erano difficili da comprendere. Oggi invece abbiamo una presunta confederazione che si riunisce e mette sul tavolo i problemi e gli affari da tutelare. Questo quindi ha permesso ai carabinieri, alla polizia e alla Guardia di finanza di riscrivere interi tomi di ‘ndrangheta cosentina, nonostante negli anni passati ci fossero state operazioni di polizia giudiziaria di valore, a cominciare da Anaconda, Telesis, Vulpes, Nuova Famiglia, Apocalisse e infine Testa di Serpente.

Senza la norma sulla presunzione d’innocenza, la Dda di Catanzaro avrebbe denominato questa indagine “Sistema”, ma dal 14 dicembre 2021 ciò viene impedito a tutela degli indagati. Rimane, comunque, la bontà di trequarti dell’inchiesta, nella quale inevitabilmente ci sono storie che, almeno da un punto di vista cautelare, non tornano. Insomma, meritavano un approfondimento diverso. Ma questo non significa che ciò che hanno scoperto i magistrati antimafia non sia importante. Anzi. La presenza dei politici è marginale, la sostanza è rappresentata dalla forza intimidatrice dei sette gruppi criminali che intendono decidere le sorti economiche dei commercianti e degli imprenditori, la maggior parte silenti e poco propensi a denunciare. Questo avviene fino a dicembre 2021. Ma quello che viene dipinto nell’ordinanza ci fa capire che le ultime vicende estorsive avvenute tra Cosenza e Rende hanno mandanti ed esecutori ben precisi. Magari se ne riparlerà nel 2023.