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08/10/2022 ore 00.00
Cronaca

Arresti a Cosenza, rigettato il ricorso di Andrea Mazzei: il consulente finanziario rimane in carcere

L'indagato è accusato di aver messo a disposizione il suo studio professionale per le presunte attività illecite di Roberto Porcaro
di Antonio Alizzi

Il Riesame di Catanzaro ha rigettato, nella giornata del 7 ottobre 2022, anche il ricorso del consulente finanziario di Cosenza Andrea Mazzei, coinvolto nella maxi-inchiesta della Dda di Catanzaro sulla ‘ndrangheta cosentina. Mazzei è accusato di associazione mafiosa, nell’ambito del presunto gruppo criminale costituito da Roberto Porcaro, a sua volta ritenuto il braccio destro di Francesco Patitucci, presunto boss della confederazione mafiosa.

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Mazzei, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Sergio Rotundo, è uno dei consulenti finanziari più conosciuti in città. Nel corso della sua carriera professionale si è occupato di vari investimenti, lavorando fianco a fianco con diversi imprenditori che avevano intenzione di avviare un’attività, attraverso le pratiche di “Resto al Sud” che tramite “Invitalia” consentono di ottenere lauti finanziamenti.

La gestione, infatti, viene affidata dai clienti a Mazzei che, secondo la Dda di Catanzaro, negli ultimi anni avrebbe agito per favorire le presunte condotte criminali di Roberto Porcaro. In un servizio precedente, vi avevamo parlato dell’apertura di un’attività commerciale a Settimo di Montalto Uffugo. Nella vicenda, per la procura antimafia catanzarese, sarebbe implicata anche una dipendente di “Invitalia“, Maria Rosaria Ceglie, che giorno 1 settembre era stata posta ai domiciliari, ma qualche settimana dopo ha ottenuto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, fino ad ottenere la libertà, come deciso dal Riesame, accogliendo le istanze difensive dell’avvocato Emma Eboli.

Cosa contesta la Dda di Catanzaro ad Andrea Mazzei (in concorso con Roberto Porcaro)

Secondo i magistrati antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti, «Roberto Porcaro indirizza presso lo studio di Mazzei soggetti da lui estorti e/o usurati. Andrea Mazzei si adoperava istruendo pratiche di finanziamento nei riguardi di detti soggetti volte all’avvio di nuove attività imprenditoriali» si legge nelle carte dell’inchiesta.

Inoltre, la Guardia di Finanza ritiene che «il denaro proveniente da Invitalia» sia «stato intascato in quota parte da Porcaro attraverso l’opera di Mazzei, il quale articolava anche una fitta rete di false fatturazioni e false dichiarazioni al fine di giustificare quali regolari i lavori e/o le forniture per le quali i soggetti fittiziamente beneficiari avevano ricevuto l’agevolazione da parte di Invitalia». Per il Riesame, visto il provvedimento emesso nelle ultime ore, il quadro indiziario è granitico. Non resta che attendere il ricorso in Cassazione, che completerà il giudicato cautelare.