La Corte d’Appello assolve Massimo Greco dopo il rinvio della Cassazione
Annullata la precedente condanna per la presunta cessione di una Glock modificata: per i giudici il fatto non è dimostrato
La Corte d’Appello di Catanzaro, nel giudizio di rinvio disposto dalla Cassazione, ha assolto Massimo Greco da tutte le accuse relative alla presunta cessione di una pistola Glock modificata - qualificata come arma da guerra - a Cristian Donato e Giuseppe Bloise. L’esito dell’appello bis chiude una vicenda processuale complessa, riaperta proprio dalla Suprema Corte che aveva annullato la precedente condanna.
Il contesto processuale
Greco era stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione e 12mila euro di multa con l’accusa di aver ceduto l’arma ai due soggetti indicati nel capo d’imputazione. Tuttavia, sia Donato che Bloise erano stati assolti in procedimenti separati, con sentenze divenute irrevocabili. Proprio questa contraddizione era stata posta al centro del ricorso proposto dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani.
La decisione della Cassazione
Accogliendo il primo motivo di ricorso, la Cassazione aveva rilevato un conflitto logico-giuridico tra la condanna inflitta a Greco e le assoluzioni definitive dei presunti destinatari dell’arma. Secondo la difesa, se Donato era stato assolto per la stessa vicenda, la responsabilità di Greco non poteva essere affermata senza un nuovo esame delle prove.
Gli ermellini avevano censurato la motivazione della Corte d’appello precedentemente investita del caso, osservando che il giudice territoriale si era limitato ad affermare che la sentenza del Tribunale di Paola non avrebbe adeguatamente considerato le intercettazioni, senza però spiegare perché la valutazione dei due giudizi dovesse divergere.
La Cassazione aveva inoltre evidenziato la mancata considerazione della sentenza di assoluzione emessa per Giuseppe Bloise, in cui le stesse intercettazioni erano state lette in senso diametralmente opposto a quello utilizzato per condannare Greco.
Secondo la Suprema Corte: «La mancanza di un concreto e compiuto confronto con i diversi accertamenti effettuati nelle due sentenze di assoluzione determina una carenza di motivazione che impone l’annullamento della sentenza impugnata».
Per tale ragione, la Cassazione aveva disposto l’annullamento con rinvio, ordinando un nuovo giudizio davanti a diversa sezione della Corte d’Appello di Catanzaro.
All’esito dell’appello bis, i giudici hanno accolto i rilievi posti dalla Cassazione e hanno assolto Massimo Greco, ritenendo non dimostrata la cessione dell’arma e non superato il contrasto con le due precedenti assoluzioni dei coimputati.