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09/07/2025 ore 13.58
Cronaca

Athena, 'ndrangheta e narcotraffico: ecco la sentenza di primo grado | NOMI

Riconosciuto quasi interamente l'impianto accusatorio prospettati dalla Dda di Catanzaro nei confronti degli imputati coinvolti nella maxi inchiesta contro gli Abbruzzese e i Forastefano di Cassano Ionio

di Antonio Alizzi

Riconosciuto quasi interamente l'impianto accusatorio prospettati dalla Dda di Catanzaro nei confronti degli imputati coinvolti nella maxi inchiesta contro gli Abbruzzese e i Forastefano di Cassano Ionio

Si è concluso nel primo pomeriggio il processo abbreviato di Athena. Il gup del tribunale di Catanzaro, Gilda Romano, ha emesso la sentenza di primo grado nei confronti degli imputati coinvolti nella maxi indagine antimafia della Dda di Catanzaro. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero antimafia, Alessandro Riello comprendeva il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere dedita al narcotraffico, estorsioni e altri reati che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati commessi agevolando le cosche di ‘ndrangheta della Piana di Sibari.

Sentenza Athena, più condanne che assoluzioni

L’impianto accusatorio ha retto quasi interamente. Si sono registrate condanne pesanti per Nicola Abbruzzese alias Semiasse, Leonardo Abbruzzese detto “Nino” e Luigi Abbruzzese, figlio di “Dentuzzo”, tutti ritenuti, in epoche diverse, presunti “reggenti” del clan degli zingari di Cassano Ionio. Condannato a oltre otto anni di carcere Pasquale Forastefano, individuato come il capo attuale dell’omonima cosca.

Diverse invece le assoluzioni, a cominciare da Antonio Abbruzzese, figlio di Giovanni Abruzzese. L’imputato per questo procedimento penale era finito al 41bis. Assoluzione anche per Marco Abbruzzese, alias “Lo Struzzo”, mentre condanna mite per il fratello Luigi, alias “Pikachu”, “reggente” della cosca rom di via Popilia a Cosenza.

Sempre per quanto riguarda i cosentini, si registrano le condanne di Gennaro Presta, Roberto Olibano junior, Michele Di Puppo e Giovanni Pagliaro. Condannata anche Mariarosaria Maestri, la quale è stata invece assolta per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Condanne anche per i collaboratori di giustizia, Ivan Barone e Gianluca Maestri, entrambi accusati di aver perpetrato una tentata estorsione ai danni di un imprenditore di Montalto Uffugo.

In totale, si contano 46 condanne e 12 assoluzioni. Le difese, una volta lette le motivazioni, appelleranno la sentenza di primo grado.

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