Autonomia differenziata. I cosentini rispondono e qualcuno la confonde con la raccolta... - VIDEO
Procede spedito l’iter di approvazione del Ddl Calderoli sull’Autonomia Differenziata. Al Senato la riforma ha superato la prima votazione parlamentare. La palla passa adesso a Montecitorio dove però il Governo gode di un’ampia maggioranza per cui non dovrebbero esserci sorprese. Nel video allegato il parere di alcuni cittadini intercettati da una nostra troupe nel centro di Cosenza.
Cos’è questa autonomia differenziata
L’autonomia differenziata è un meccanismo che consentirà alle regioni cosiddette “ordinarie” (cioè tutte tranne le cinque a statuto speciale: Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta) di chiedere allo Stato la competenza esclusiva su 23 materie, cioè la possibilità di legiferare in ambiti in cui la potestà legislativa non è espressamente riservata allo Stato. Tra queste materie ce ne sono alcune particolarmente delicate e importanti, come l’istruzione, la sanità, la produzione di energia e la tutela dell’ambiente.
Perché al Sud questa riforma non piace
I sostenitori dell’autonomia differenziata sostengono che la maggiore responsabilizzazione delle Regioni possa spingere tutti verso un supplemento di efficienza. Mentre i contrari temono che la devoluzione partendo senza che i livelli dei servizi siano sanati, finirà per accentuare le già evidenti disparità sociali e territoriali del Paese penalizzandoi soprattutto il Sud.
Cosa sono i Lep
Recentemente, il dibattito politico e quello di numerosi esperti si è concentrato principalmente sulla parte più delicata dell’autonomia differenziata, ovvero quella relativa ai “livelli essenziali di prestazione che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale” (LEP). La Costituzione stabilisce che i LEP riguardano i “diritti civili e sociali” dei cittadini. Molti avevano sottolineato l’importanza di definire l’entità dei LEP prima di considerare le richieste di autonomia differenziata, al fine di determinare con precisione le risorse da destinare a ciascuna regione richiedente. La definizione dei LEP avverrà attraverso una “cabina di regia”, come indicato dalla legge di bilancio approvata alla fine del 2022, che includerà i vari ministri competenti. Questa cabina di regia sarà responsabile di identificare le materie riconducibili ai LEP che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale.