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06/02/2022 ore 15.25
Cronaca

Bancarotta "Banca Brutia" di Cosenza, chiusa l'inchiesta: 18 gli indagati

La procura contesta presunte condotte fraudolenti alle persone "attenzionate" dalla Guardia di Finanza. Nel mirino la gestione dell'istituto di credito dal 2009 al 2018. Sono 53 i capi d'accusa
di Antonio Alizzi

La procura di Cosenza, coordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, ha chiuso l’inchiesta sulla presunta bancarotta fraudolenta della “Banca Brutia” di Cosenza. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Cosenza e coordinate dal pubblico ministero Margherita Saccà, coinvolgono 18 persone, da ritenere innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

L’avviso di conclusioni delle indagini preliminari, notificato nei giorni scorsi dal Nucleo di Polizia tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, comprende 53 presunte condotte fraudolente.

Bancarotta “Banca Brutia” di Cosenza, gli indagati

I fatti contestati sarebbero iniziati nel 2009 e terminati nel 2018. Sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle sono finiti:

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Nel caso in esame, i 18 indagati, «ciascuno nella rispettiva qualità, partecipando all’adozione delle delibere con cui il Consiglio d’amministrazione accordava sistematicamente la concessione di credito nei riguardi dei terzi, in assenza in capo a questi ultimi del merito creditizio, come risultante anche dalla stessa istruttoria interna alla Banca, dunque, in contrasto con gli interessi patrimoniali dell’istituto di credito, e omettendo, una volta elargito il credito, di porre in essere qualsiasi attività di gestione, monitoraggio e recupero della linea di credito deteriorata, dissipavano e, comunque, distraevano il patrimonio di Banca Brutia» per importo che si aggira intorno al milione di euro. Ora gli indagati avranno la possibilità di farsi interrogare dal pm titolare del fascicolo o, eventualmente, presentare una memoria difensiva.