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05/01/2024 ore 11.37
Cronaca

Berraou (Ucoii): «Aggressioni in carcere contro marocchini, mi propongo come mediatore»

Ahmed Berraou, anche presidente regionale Ucoii, si è visto respingere la proposta di intervenire su base volontaria come intermediario e guida spirituale
di Redazione

Ahmed Berraou, presidente regionale dell’Ucoii (unione comunità islamiche in Italia) accende un faro su quello che sta succedendo all’interno della casa circondariale di Cosenza. «Nella mia veste di Presidente del Forum dei Marocchini in Calabria, che riunisce più di venti associazioni marocchine appartenenti alle varie province calabresi, chiedo chiarimenti in merito ad un’aggressione fisica subita da due marocchini all’interno della cella nel carcere di Cosenza. Si chiamano Moaad e Monsef. Uno di loro è stato denunciato ieri mattina ed è stato aperto un fascicolo contro di lui.

Abbiamo avuto notizia di violenze contro prigionieri marocchini, uno di loro è morto di recente in una prigione qui, in provincia di Cosenza. Allo stato – continua Berraou – non so se esistano organizzazioni per la difesa dei diritti dei detenuti, o attivisti politici o parlamentari che effettuano visite periodiche e permettono ai detenuti di soddisfare tutte le loro esigenze. Nella casa circondariale di Cosenza non esiste un mediatore culturale o una guida religiosa su base volontaria. Avevo precedentemente inviato due richieste per ricoprire il ruolo di mediatore culturale e assistente spirituale nel carcere, in modo totalmente volontario, e la mia richiesta è stata respinta più volte. Ho contattato anche il Console Generale del Marocco a Napoli per intervenire e chiedere chiarimenti sulle circostanze di questo incidente».