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10/11/2022 ore 10.11
Cronaca

Blitz della Procura di Cosenza, 24 misure cautelari nel Comune di Rende. Divieto di dimora a Manna

Oggi i militari del Comando Provinciale e della Compagnia di Rende dei Carabinieri e del Gruppo di Cosenza della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione a quanto stabilito dal gip su richiesta del procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo. Tra gli indagati anche il vicepresidente del Consiglio regionale Iacucci
di Redazione

Blitz della Procura di Cosenza nel comune di Rende. Eseguite 24 misure cautelari nei confronti di soggetti ricoprenti cariche istituzionali e funzionari e/o dipendenti del comune di Rende, imprenditori, professionisti. Al sindaco Marcello Manna è stato imposto il divieto di dimora nel comune da lui amministrato. Misura interdittiva per il vicesindaco Annamaria Artese. L’ex assessore Pino Munno finito ai domiciliari insieme ad altre due persone. Tutti sono accusati, a vario titolo, di corruzione, rivelazione di segreto di ufficio, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato, abuso in atto d’ufficio.

Tra i nomi degli indagati anche quello del vicepresidente del Consiglio regionale ed ex presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci.

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Nella giornata di oggi militari del Comando Provinciale e della Compagnia di Rende dei Carabinieri e del Gruppo di Cosenza della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a tre misure cautelari di applicazione degli arresti domiciliari, una misura cautelare di divieto di dimorare nel comune di Rende, otto misure cautelari interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio, dodici misure cautelari interdittive di esercitare attività professionale ed imprenditoriale, adottate dal gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta di questa Procura, riguardanti soggetti ricoprenti cariche istituzionali  e funzionari e/o dipendenti del comune di Rende, imprenditori, professionisti.

Con lo stesso provvedimento il gip preso il Tribunale di Cosenza e sempre su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro di sei società, di manufatti e somme di denaro, depositate in conti correnti bancari.

Agli indagati, nel provvedimento cautelare, vengono contestati, a vario titolo, i reati di cui all’art.319 cp (corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio), 326 cp ( rivelazione di segreto di ufficio), 476,479 cp ( falso in atto pubblico), 353 cp ( turbativa d’asta), 356 cp ( frode in pubbliche forniture), 314 cp ( peculato), 323 cp ( abuso in atto d’ufficio).

Al riguardo, si evidenzia, nel rispetto dei diritti degli indagati, che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

L’indagine, articolatasi in una complessa e impegnativa attività investigativa, portata avanti dai Carabinieri della Compagnia di Rende e dai finanzieri del Gruppo di Cosenza della Guardia di Finanza, in un arco temporale ampio, ha avuto inizio dai primi accertamenti, relativi ai lavori di “Sistemazione piano viabile e messa in sicurezza Contrada Cutura, località Piano Monello (via Piemonte) e zone varie del comune di Rende, pulizia fiume Surdo per verifica perdite rete fognante” per poi estendersi progressivamente, alla luce delle acquisizioni probatorie intervenute, ad ulteriori vicende, ritenute meritevoli di approfondimenti investigativi.

In particolare, oltre ai lavori sopra indicati, oggetto di investigazione sono stati quelli relativi a:

Oggetto delle investigazioni sono stati anche la ricostruzione dei rapporti economici fra gli indagati, la gestione di società, finalizzata al trasferimento di valori ed utilità economiche. Il procedimento penale riguarda settantadue indagati e otto società, iscritte ai sensi della l.231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche .