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07/01/2025 ore 07.30
Cronaca

Bonifica dell'ex discarica di Sant'Agostino a Rende, il 2025 sarà (forse) l'anno buono

I tempi del finanziamento pubblicizzato dalla giunta Manna nel 2022 e nel 2023 hanno goduto di una proroga fino al prossimo 31 dicembre. Ma il sito rappresenta una delle questione più controverse di sempre
di Antonio Clausi

Sono passati esattamente due anni da quando l’allora assessore Domenico Ziccarelli rilanciò la notizia con un comunicato facendo infuriare i Riformisti di Sandro Principe. Il sindaco Marcello Manna ne parlò addirittura dodici mesi prima a gennaio 2022 insieme a Pino Munno che deteneva la delega ai Lavori Pubblici. Annunciarono che il Comune di Rende sarebbe stato beneficiario di un corposo finanziamento per la bonifica della discarica di Sant’Agostino. In tutto 5,3 milioni provenienti dalla Regione, più precisamente dal Fondo sviluppo e coesione. Una vittoria anche dell’ex consigliere Luciano Bonanno che ne fece una battaglia di civiltà.

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Di questi, 300mila euro erano destinati all’esecuzione del piano di caratterizzazione e alla redazione dell’eventuale analisi di rischio, i restanti 5 milioni alla redazione della progettazione definitiva/esecutiva e ai lavori della bonifica e messa in sicurezza dell’area. Oggi si apprende che, completata la fase di studio, gli interventi di bonifica sull’ex discarica Rsu in località Sant’Agostino a Rende dovranno completarsi entro il 31 dicembre 2025 grazie ad una proroga.

Una questione controversa

La discarica di Sant’Agostino a Rende rappresenta fin dalla sua nascita un capitolo controverso nella gestione dei rifiuti della regione. Fu costruita alla fine del secolo scorso con l’obiettivo di servire come soluzione temporanea per la gestione dei rifiuti urbani in un’area in rapida crescita urbana e demografica. Pur progettata per essere una struttura temporanea, rimase in funzione solo per pochi giorni. Le ragioni di questa chiusura rapida furono molteplici.

Fin dall’inizio, le accuse mosse andavano tutte in un’unica direzione. Vale a dire che l’impianto non rispettava le normative ambientali vigenti, portando a gravi rischi di inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Le proteste furono molteplici, al punto che i residenti si mobilitarono contro la discarica di Sant’Agostino a Rende, al confine con Castrolibero. 

Raccolsero firme per richiederne la chiusura immediata e a loro si affiancarono le associazioni ambientaliste. Anche il comune di Rende e altre autorità locali sollevarono dubbi e questioni fino a decretare l’immediato stop alle operazioni di stoccaggio. Di recente, nel 2017 per l’esattezza, l’area fu sequestrata a margine di un incendio. La procura volle accertare le modalità di gestione e post-gestione ed eventuali responsabilità. Il tutto per permettere all’Arpacal di procedere all’accertamento delle fonti di inquinamento primarie e secondarie.

Il cronoprogramma del progetto di bonifica della discarica di Sant’Agostino a Rende

Il sito fu incluso nell’elenco dei progetti strategici per il settore “Rischio Ambientale” grazie alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 160/2016. Il Comune di Rende sottoscrisse la convenzione con la Regione Calabria guidata da Mario Oliverio per avviare il piano di caratterizzazione, mentre ulteriori fondi sono stati poi programmati per le annualità successive, grazie al Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.

Il progetto per la bonifica della discarica di Sant’Agostino a Rende ha attraversato diverse fasi significative: Innanzitutto l’Analisi di rischio, conclusa nel settembre 2021 con l’evidenza della necessità di redigere un progetto operativo di bonifica. Un anno dopo si passò all’Appalto e all’affidamento. L’incarico è stato assegnato a un Raggruppamento Temporaneo di Professionisti per un importo complessivo di 500 mila euro. Nel 2023 è avvenuta la validazione dei piani di indagine, mentre l’Affidamento dei lavori è stato assegnato alla Geoperforazioni S.r.l. nel marzo 2024 e completati entro giugno 2024.

Gli obiettivi del progetto

Il piano mira a garantire la bonifica ambientale del sito per eliminare i rischi per la salute e per l’ecosistema. Si punta pertanto ad una messa in sicurezza permanente, prevenendo futuri fenomeni di inquinamento. Questo per favorire la valorizzazione territoriale, trasformando l’area in uno spazio sicuro e compatibile con l’ambiente circostante. In base a ciò, il capitolato speciale è stato aggiornato per integrare le misure innovative di sicurezza e sostenibilità.