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23/12/2025 ore 08.01
Cronaca

Caserma di Colosimi, accuse infondate: assolti tutti i carabinieri

Cadono le contestazioni sulle presunte irregolarità interne: il giudice accoglie la richiesta della Procura di Cosenza e della difesa

di Antonio Alizzi
La sede del tribunale di Cosenza

Si è chiuso con una assoluzione piena il procedimento penale scaturito da fatti risalenti agli ultimi giorni di maggio del 2021, riguardanti presunte irregolarità operative all’interno della caserma dei carabinieri di Colosimi, all’epoca dei fatti dipendente dalla Compagnia di Rogliano.

Al centro dell’istruttoria le attività condotte dall’allora comandante della Compagnia di Rogliano, che avrebbe effettuato accessi ripetuti e «non autorizzati» all’interno della stazione di Colosimi, in assenza del comandante di stazione e senza alcuna preventiva richiesta di autorizzazione. Secondo l’ipotesi emersa nel processo, tali ingressi sarebbero stati finalizzati a estrapolare filmati del sistema di videosorveglianza esterno alla caserma, al fine di verificare la presenza dell’auto di servizio davanti alla struttura, ritenuta - dal comandante di compagnia - indebitamente ferma anziché impegnata in attività di pattugliamento, come previsto dagli ordini di servizio.

L’acquisizione dei filmati, sempre secondo quanto emerso in aula, sarebbe avvenuta senza alcun provvedimento formale, in assenza di verbali di sequestro o perquisizione, e mediante l’utilizzo di una password riservata, normalmente custodita dal comandante della stazione o da un suo delegato. Inoltre, il comandante di compagnia si sarebbe avvalso del supporto di alcuni militari subordinati in servizio presso il comando di Rogliano, nonostante le circolari nazionali dell’Arma dei carabinieri stabiliscano che le chiavi della stazione possono essere detenute esclusivamente dal comandante della stessa. Dall’istruttoria non è emerso in modo chiaro come il comandante di compagnia fosse entrato in possesso delle chiavi della caserma di Colosimi.

Sulla base di tali valutazioni, il comandante di compagnia aveva ritenuto che i carabinieri in servizio a Colosimi non svolgessero adeguatamente l’attività sul territorio, procedendo anche ad una valutazione negativa delle note caratteristiche del comandante di stazione - fino a quel momento sempre eccellenti - declassate a una valutazione “media”, con il rischio concreto di comprometterne la permanenza al comando. Il comandante di stazione non è mai stato indagato, in quanto assente nei momenti contestati.

Nel procedimento sono finiti un sottufficiale e tre graduati, accusati di condotte connesse alle modalità di acquisizione e utilizzo dei filmati. Nel corso del dibattimento, tuttavia, la difesa ha dimostrato come i militari della stazione di Colosimi, pur rientrando talvolta in caserma prima dell’orario indicato negli ordini di servizio, continuassero a svolgere attività lavorativa interna anche nelle ore notturne, fino alle due o alle tre del mattino, circostanza ritenuta compatibile con il servizio.

Al termine dell’istruttoria, il giudice monocratico Francesca De Vuono ha pronunciato l’assoluzione di tutti gli imputati, accogliendo le conclusioni del pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, che aveva già chiesto l’assoluzione.

Gli imputati — D.D.C., D.P., M.M. e M.L.S. — erano tutti difesi dall’avvocato Antonio Ingrosso, che nel corso del processo ha evidenziato l’assenza di condotte penalmente rilevanti e la correttezza dell’operato dei militari coinvolti.