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08/06/2023 ore 21.06
Cronaca

Cassano, il narcotrafficante che odiava Jole Santelli: «Speriamo che muore»

Un’intercettazione di “Gentlemen 2” documenta la sua avversione per l’allora governatrice calabrese, agli atti anche una telefonata con un politico
di Marco Cribari

«Speriamo che muore sta ciota fricata». È il malaugurio che che uno degli indagati di “Gentlemen 2”, l’ultima operazione antidroga eseguita nella Sibaritide, rivolge a Jole Santelli il 27 agosto del 2020. Purtroppo, meno di due mesi dopo, la storia gli darà ragione.

L’intercettazione, captata in ambientale all’interno di un’auto, è allegata agli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro. Il diretto interessato riconduce le ragioni del proprio risentimento a un’aspirazione, non meglio precisata, che evidentemente la Santelli aveva ostacolato. «A quest’ora dovevo essere dentro la Regione» spiega all’altro uomo presente con lui nell’abitacolo.

L’indagato, presunto trafficante di droga, è in contatto con ambienti politici, tant’è che poco prima riceve una telefonata da un ex consigliere provinciale di Cosenza. Anche quel dialogo è stato trascritto dagli investigatori, ma per il momento è coperto da segreto istruttorio.

Di certo c’è che i due toccano l’argomento delle condizioni di salute dell’ex sottosegretaria alla Giustizia, come dimostra la domanda che il suo accompagnatore gli pone alla fine della conversazione telefonica: «La Santelli sta morendo?». Seguono le frasi shock accompagnate da altri epiteti e ingiurie.

La vicenda in sé è irrilevante dal punto di vista penale, ma è sintomatica di un microclima riconducibile a quei giorni, quando l’eventuale uscita di scena della Santelli veniva vista da alcuni ambienti, criminali e non, come un’opportunità. Subito dopo la sua morte, avvenuta il 15 ottobre del 2020, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, non ebbe alcuna remora a definirla «persona perbene e onesta». Di sicuro, aveva già presente il contenuto di questa intercettazione. L’ultimo riscontro alle sue parole, anche il più triste.