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12/12/2025 ore 19.19
Cronaca

Altomonte, armi e banconote false nel capannone: assolto con formula piena

Il Tribunale di Castrovillari scagiona un imputato dalle accuse di ricettazione, detenzione abusiva di armi e spendita di monete contraffatte

di Redazione
La sede del tribunale di Castrovillari

Il Tribunale penale di Castrovillari ha assolto con formula piena G.S., residente ad Altomonte, dalle accuse di ricettazione, detenzione abusiva di armi e introduzione e spendita nello Stato di monete contraffatte. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Pugliese, che ha ritenuto l’imputato non responsabile dei fatti contestati, pronunciando l’assoluzione con la formula «per non aver commesso il fatto».

L’uomo era finito a processo a seguito del ritrovamento, all’interno di un capannone in suo uso, di un fucile calibro 12 smontato con matricola abrasa, cinque cartucce calibro 12, cinque cartucce calibro 9 e alcune banconote risultate contraffatte, materiale ritenuto inizialmente detenuto illecitamente.

L'avvocato Valerio Vetere[Missing Credit]

Nel corso del dibattimento, svoltosi davanti al Tribunale di Castrovillari, la difesa dell’imputato, affidata all’avvocato Valerio Vetere del foro di Cosenza, è riuscita a dimostrare l’infondatezza delle accuse formulate dalla Procura.

In particolare, è emerso che nei giorni precedenti al ritrovamento del fucile e delle banconote false, il capannone era stato oggetto di un danneggiamento, con la rottura di una finestra sul retro e la conseguente introduzione di soggetti rimasti ignoti all’interno della struttura. Un elemento ritenuto rilevante dalla difesa è stato il fatto che i Carabinieri di Altomonte, intervenuti immediatamente dopo la denuncia presentata da G.S., avevano annotato il danneggiamento, evidenziando però come all’interno del capannone non vi fossero segni di rovistamento né la sottrazione di beni.

Durante il processo sono stati escussi i militari dell’Arma che avevano partecipato all’operazione e, su richiesta della difesa, è stato ascoltato anche lo stesso imputato. Dalle deposizioni raccolte è emerso che G.S. non poteva essere ritenuto responsabile del materiale rinvenuto, poiché la presenza delle armi e delle banconote contraffatte era verosimilmente riconducibile ad altri soggetti, rimasti sconosciuti, che avrebbero agito con l’intento di far ricadere la responsabilità sull’imputato.