Cetraro, pescatore prosciolto dall'accusa di lesioni alla moglie
Un pescatore di Cetraro è stato assolto in appello dall’accusa di lesioni personali aggravate ai danni della moglie, una vicenda che in primo grado gli era la valsa la condanna a quattro di reclusione in abbreviato.
Ma la sentenza pronunciata il 20 marzo 2023 dal Tribunale di Paola non aveva soddisfatto il suo difensore, l’avvocato Emilio Enzo Quintieri, che riteneva quella condanna erronea e ingiusta perché l’azione penale, a seguito della Riforma Cartabia, non poteva essere proseguita per mancanza di querela. La persona offesa, infatti, aveva rinunciato a presentarla con una dichiarazione resa presso la stazione Carabinieri di Cetraro marina.
Il pescatore era stato processato perché il 25 aprile 2021, colpendo la mogliecon una serie di pugni e calci all’altezza del capo e degli arti inferiori, le aveva cagionato un trauma cranico non commotivo ed ecchimosi giudicate guaribili in sette giorni. Successivamente, i loro rapporti erano tornati buoni e lo stesso si era pentito e scusato per l’atteggiamento avuto. Tant’è vero che la persona offesa dal reato non solo non volle sporgere querela nei confronti del di lei marito nell’immediatezza dei fatti ma non si costituì neppure parte civile al processo.
Inizialmente, il delitto contestato, era procedibile d’ufficio ma, in seguito, a seguito della entrata in vigore della Riforma Cartabia, era divenuta necessaria la querela della persona offesa dal reato. In primo grado, il giudice monocratico non tenne in alcun conto questa evidenza, e così respinse la richiesta di non doversi procedere avanzata dalla difesa, accogliendo invece quella formulata dal pubblico ministero. In Appello, invece, la questione sollevata dall’avvocato Emilio Enzo Quintieri, è stata accolta, portando al proscioglimento dell’imputato.