Colpo da 8mila euro a Cosenza, condannati i presunti rapinatori
La rapina avvenuta il 29 luglio 2017 in via Scopelliti a Cosenza ottiene giustizia. Oggi il tribunale collegiale di Cosenza ha chiuso il processo di primo grado a carico dei due presunti rapinatori, Giovanni Bertocco e Francesco Vencia, accusati di aver preso 8100 euro dalla cassa del tabacchino, agendo col volto travisato. Rapina che gli agenti della Questura di Cosenza avevano attribuito ai due imputati che, tuttavia, nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati riconosciuti solo da un operante di polizia giudiziaria. Il poliziotto in questione nel processo svoltosi dinanzi al presidente Salvatore Carpino aveva dichiarato di aver identificato Vencia grazie alle telecamere di videosorveglianza e da due due particolari: dal taglio degli occhi e dei capelli.
Colpo da 8mila euro a Cosenza, la sentenza di primo grado
Dopo una lunga e articolata istruttoria dibattimentale, la procura di Cosenza ha ritenuto di chiedere al collegio giudicante, la condanna a 8 anni per Giovanni Bertocco, difeso dall’avvocato Maurizio Nucci, e a 7 anni e 6 mesi per Francesco Vencia, difeso dall’avvocato Antonio Ingrosso. Nel corso delle discussioni, però, il collegio difensivo ha sottolineato tutte le lacune investigative che non avrebbero permesso di identificare con certezza gli autori della rapina.
Vencia, secondo quanto ricostruito dalla polizia, si sarebbe coperto il volto con un fazzoletto, intimando al titolare del tabacchino di dargli i soldi presenti in cassa, mentre Bertocco avrebbe atteso all’ingresso dell’esercizio commerciale puntando un coltello verso i clienti, oltre che alzandosi la maglia per non farsi vedere dalle telecamere di videosorveglianza. Un colpo da 8mila euro a Cosenza, uno dei tanti avvenuti in quel periodo, tutti rientranti nei casi di “criminalità liquida“, concetto tanto caro al procuratore capo Mario Spagnuolo.
Il dispositivo del tribunale collegiale di Cosenza
Al termine della Camera di Consiglio, il tribunale collegiale di Cosenza ha condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere i due imputati, riconoscendo ad entrambi le generiche equivalenti alle contestate aggravanti. Così la richiesta di condanna della procura di Cosenza ha avuto un pesante ridimensionamento. Il collegio difensivo, una volta lette le motivazioni della sentenza, ricorrerà in appello.