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31/10/2024 ore 13.43
Cronaca

Condannato per corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici, il caso del finanziere De Fazio

L’Ufficio di Procura aveva chiesto per lui 9 anni di carcere e la confisca di case e conti correnti, per centinaia di migliaia di euro, pari al presunto profitto del reato. Nessuna confisca per Ercole Iorio, altro uomo delle Fiamme Gialle
di Redazione

Negli oltre venti anni complessivi di carcere inflitti all’avvocato Domenico Quaglio e a finanzieri accusati di corruzione e accesso abusivo a dati informatici, spicca la vicenda del Maresciallo della Guardia di Finanza Antonio Cosimo De Fazio. L’Ufficio di Procura aveva chiesto per lui 9 anni di carcere e la confisca di case e conti correnti, per centinaia di migliaia di euro, pari al presunto profitto del reato.

Dalla lettura del dispositivo della sentenza di condanna risulta che il Maresciallo De Fazio non abbia subito la confisca delle case e dei conti correnti, del valore di diverse centinaia di migliaia di euro ritenuti il profitto del reato di corruzione, che gli erano stati sequestrati nel corso delle indagini preliminari, subito dopo l’applicazione della misura cautelare. La confisca, infatti, si legge nel dispositivo, è relegata a soli 2mila euro.

Se così fosse, il Maresciallo De Fazio, che è agli arresti domiciliari dallo scorso 2023 e dunque in considerazione della pena inflitta a breve potrebbe riacquistare la libertà, ritornerebbe nella disponibilità di tutti i propri beni, case e conti correnti.

Nessuna dichiarazione hanno inteso rilasciare alla stampa i difensori del De Fazio, gli avvocati Maria Francesca Colistra e Roberto Le Pera.

La posizione di Ercole Iorio

Per quanto riguarda l’altro finanziere Ercole Iorio, il gup di Catanzaro non ha disposto alcuna confisca di beni o di conti correnti. Attualmente è agli arresti domiciliari. L’imputato è difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Pierluigi Pugliese.