Morte al pronto soccorso di Cosenza, eseguita l’autopsia sul 56enne: due medici nominati dalla procura
L’esame è stato affidato ai medici legali Silvio Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo. Si indaga per omicidio colposo e responsabilità sanitaria dopo la denuncia della moglie
La procura di Cosenza, rappresentata dal pubblico ministero Rossella Torrusio, ha conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo di M. M., il 56enne deceduto nella tarda mattinata di domenica 19 ottobre all’interno del bagno del pronto soccorso dell’ospedale Annunziata. L’esame autoptico è stato eseguito nel pomeriggio di oggi dai medici legali Silvio Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo.
L’inchiesta e le ipotesi di reato
La procura, diretta dal magistrato Vincenzo Capomolla, procede per i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, in seguito alla denuncia presentata dalla moglie della vittima, assistita dall’avvocato Elvira Domanico. L’esposto era stato formalizzato presso la Stazione dei Carabinieri di Cosenza Centro poche ore dopo il decesso, avvenuto in circostanze che la donna ha definito «incomprensibili» e che ora saranno oggetto di accertamento da parte degli inquirenti.
Il malore e la corsa in ospedale
Secondo quanto ricostruito nella denuncia, la mattina del 19 ottobre l’uomo, mentre si trovava a casa con la moglie, avrebbe accusato un malore improvviso. All’arrivo dei sanitari del 118, era cosciente e in grado di salire autonomamente sull’ambulanza che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’Annunziata per ulteriori accertamenti.
Giunto in ospedale, l’uomo era stato sottoposto a visita, analisi di routine e una TAC, tutti esami che - secondo quanto riferito ai familiari - avrebbero dato esito nella norma. La moglie ha raccontato di averlo rivisto verso le 11 del mattino, «affaticato ma lucido», prima che venisse sottoposto a una consulenza neurologica. Poco dopo le 12, non trovandolo più sulla barella, la donna lo ha rinvenuto privo di sensi nel bagno del reparto, dove successivamente il personale sanitario aveva tentato inutilmente di rianimarlo.
L’autopsia ora dovrà chiarire le cause esatte del decesso e stabilire eventuali responsabilità nella gestione clinica del paziente durante la permanenza in pronto soccorso. Solo all’esito dell’esame e delle relazioni dei consulenti la Procura di Cosenza deciderà eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.