Cosenza, ecco chi non fa parte dei clan di 'ndrangheta | NOMI
di Antonio Alizzi
La sentenza del 19 dicembre 2024, letta nell’aula bunker di Castrovillari, ha sancito che a Cosenza esiste una confederazione mafiosa di stampo ‘ndranghetistico. Il presidente Fabiana Giacchetti, condannando alcuni imputati ritenuti inseriti nel presunto gruppo Presta di Roggiano Gravina, ha dato forma in fatto e in diritto alla contestazione principale della Dda di Catanzaro nel processo Reset.
Il processo Reset, com’è noto, si divide in due tronconi. Il dispositivo pre-natalizio ha riguardato gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Sempre a Castrovillari si svolge il rito ordinario, presieduto dal presidente Carmen Ciarcia.
Nel processo Reset l’imputazione più importante era proprio l’esistenza della confederazione mafiosa. Imputazione formulata dai pubblici ministeri Corrado Cubellotti e Vito Valerio a seguito delle indagini interforze portate avanti dalla Polizia, dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei carabinieri. Attività investigative che, grazie a intercettazioni e dichiarazioni dei vari collaboratori di giustizia, hanno consentito di fare luce sulle dinamiche illecite dei clan di Cosenza.
Nelle città di Cosenza e Rende esistono, secondo la Dda di Catanzaro, due cosche: quella “Lanzino-Patitucci”, la cosiddetta cosca degli italiani, e quella Abbruzzese, meglio conosciuta come la cosca degli “zingari” di via Popilia. Le condanne in tal senso hanno ulteriormente aggravato il casellario giudiziale dei vari Francesco Patitucci, Roberto Porcaro, Michele Di Puppo, Umberto Di Puppo, Mario “Renato” Piromallo, Adolfo D’Ambrosio, Alberto Superbo, Luigi Abbruzzese, Marco Abbruzzese e tanti altri.
La sentenza di primo grado del processo Reset, rito abbreviato, ha statuito anche un’altra cosa. Delle 37 assoluzioni pervenute, 21 hanno permesso di fare chiarezza sulle non responsabilità penali di quegli imputati accusati originariamente di avere avuto un ruolo, seppur minore, nella confederazione mafiosa.
Le assoluzioni relative al capo 1 sono state quelle di:
- Fioravante Abbruzzese
- Saverio Abbruzzese
- Claudio Alushi
- Gianluca Benvenuto
- Fabio Bevilacqua
- Francesco Bevilacqua
- Leonardo Bevilacqua
- Luigi Bevilacqua
- Patrizio Chiappetta
- Cesare D’Elia
- Rosetta Falvo
- Cristian Ferraro
- Oscar Fuoco
- Francesco Iantorno
- Saverio Madio
- Francesco Ripepi
- Eugenio Satiro
- Marco Saturnino
- Alberto Turboli
- Roberto Zengaro
- Antonio Zinno
Per leggere le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Reset, rito abbreviato, serviranno almeno 90 giorni. È questo il tempo che si è preso il presidente Fabiana Giacchetti per illustrare i motivi hanno portato ad emettere 82 sentenze di condanna e 37 sentenze assolutorie.
Processo abbreviato “Reset”, la sentenza di primo grado
- Antonio Abbruzzese (classe 1975), difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Cesare Badolato
- CHIESTI 7 anni e 6 mesi – ESITO ASSOLTO
- Antonio Abruzzese alias Strusciatappine, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari
- CHIESTI 14 anni – ESITO 14 anni e 1 mese
- Antonio Abbruzzese (classe 1984) difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
- CHIESTI 20 anni – ESITO 20 anni
- Celestino Abbruzzese, difeso dall’avvocato Simona Celebre
- CHIESTI 6 anni – ESITO 5 anni
- Fioravante Abbruzzese, difeso dall’avvocato Cesare Badolato
- CHIESTI 14 anni – ESITO ASSOLTO
- Francesco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri
- CHIESTI 12 anni – ESITO 16 anni
- Luigi Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito
- CHIESTI 20 anni – ESITO 20 anni
- Marco Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito
- CHIESTI 20 anni – ESITO 20 anni
- Nicola Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito
- CHIESTI 20 anni – ESITO 16 anni e 10 mesi
- Rocco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari
- CHIESTI 12 anni – ESITO 11 anni e 8 mesi
- Saverio Abbruzzese, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani
- CHIESTI 10 anni e 8 mesi – ESITO ASSOLTO
- Gianluca Alimena, difeso dall’avvocato Emiliano Iaquinta
- CHIESTI 2 anni – ESITO ASSOLTO
- Claudio Alushi, difeso dall’avv
- CHIESTI 18 anni – ESITO 17 anni
- Salvatore Ariello, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
- CHIESTI 20 anni – ESITO 15 anni e 4 mesi
- Luigi Avolio, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Raffaele Brescia
- CHIESTI 10 anni e 8 mesi – ESITO 10 anni e 8 mesi
- Ivan Barone, difeso dall’avvocato Rosa Pandalone
- CHIESTI 8 anni – ESITO 10 anni e 6 mesi, 20 giorni
- Giuseppe Belmonte, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo
- CHIESTI 8 anni e 2 mesi – ESITO 10 anni e 10 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)