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27/11/2025 ore 10.00
Cronaca

Cosenza, false fatture per 88 milioni e bancarotta fraudolenta: nei guai 43 persone

Scoperto un sistema da oltre 88 milioni di euro tra false fatture, indebite compensazioni e bancarotte fraudolente. Coinvolte anche 26 società

di Redazione

Una vasta operazione della Guardia di Finanza di Cosenza ha portato alla segnalazione all’Autorità giudiziaria di 43 persone fisiche e 26 persone giuridiche nell’ambito di una complessa inchiesta su falsa fatturazione, indebite compensazioni e bancarotta fraudolenta.

Le indagini hanno fatto emergere un articolato sistema basato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 88 milioni di euro, su omessi versamenti IVA per più di 3 milioni di euro e su indebite compensazioni per circa 2,5 milioni di euro. Contestualmente è stata ricostruita la distrazione di somme per oltre 26 milioni di euro dal patrimonio di due società fallite, con un grave danno per l’Erario.

L’attività investigativa trae origine da una verifica fiscale avviata dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Amantea nei confronti di un’impresa che aveva trasferito la sede dalla provincia di Milano alla provincia di Cosenza. Durante l’ispezione sono emerse irregolarità contabili che hanno portato a un approfondimento investigativo, coordinato dalla Procura della Repubblica di Milano e condotto dagli stessi finanzieri di Amantea. Le successive indagini hanno coinvolto diverse imprese del settore logistica con sedi operative nelle province di Milano e Monza Brianza.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il sistema si basava su società prive di reale struttura imprenditoriale che emettevano fatture false a favore di altre aziende, consentendo loro di abbattere illegalmente la base imponibile. I proventi illeciti venivano poi trasferiti su conti correnti intestati a società cartiere e prelevati in contanti, anche grazie alla predisposizione di una contabilità parallela realizzata da professionisti compiacenti.

Con il nulla osta della magistratura la Guardia di Finanza ha esteso le verifiche ai reali gestori delle società coinvolte, procedendo alla tassazione dei proventi illeciti e all’avvio delle procedure di recupero di una base imponibile di circa 6 milioni di euro ai fini delle imposte dirette e di oltre 10,6 milioni ai fini IVA.

L’operazione conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle di Cosenza nel contrasto all’evasione fiscale, fenomeno che altera la concorrenza, penalizza la crescita economica e riduce le risorse a disposizione della collettività. Resta fermo il principio di presunzione di innocenza per tutte le persone coinvolte, la cui eventuale responsabilità sarà accertata solo in presenza di una sentenza definitiva.