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06/04/2023 ore 20.50
Cronaca

Cosenza, fu accusato di guidare sotto l'effetto di sostanze stupefacenti: assolto

L'avvocato Chiara Penna ha contestato l’intera modalità di accertamento ottenendo l'assoluzione. I fatti contestati risalgono al primo periodo Covid
di Redazione

Assolto dall’accusa di aver guidato l’auto sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Una storia giudiziaria nata nel maggio 2020, quando l’imputato Claudio Tavernese, incensurato, veniva fermato all’interno della propria autovettura parcheggiata sotto casa mentre era intento a prendere dei documenti.

Quello che sembrava essere un controllo normale, si è rivelato però subito anomalo, perché lo stesso era stato invitato a scendere con il sospetto che detenesse della droga e perquisito. Nonostante la perquisizione avesse esito negativo, i carabinieri di Casali del Manco, ritenendo che fosse agitato e sospettando avesse assunto sostanze stupefacenti, lo avevano invitato a seguirlo in caserma.

A quel punto non capendo la situazione ed il perché di quel controllo, l’imputato aveva accettato di essere accompagnato in ospedale dove veniva sottoposto agli esami delle urine e del sangue e gli veniva ritirata la patente. Secondo l’accusa, infatti, dagli esami sarebbe risultato positivo alla cannabis e pertanto veniva tratto in giudizio per guida sotto l’effetto di sostanza stupefacente.

La difesa rappresentata dall’avvocato Chiara Penna ha contestato l’intera modalità di accertamento, non solo perché i carabinieri in udienza hanno rilasciato dichiarazioni contrastanti in ordine al fatto se l’imputato fosse o meno in marcia o piuttosto parcheggiato, ma soprattutto sulla validità degli esami, dal momento che nessuna traccia vi era al fascicolo degli esami del sangue ma solo un referto degli esami delle urine dove non era indicata alcuna percentuale di thc ma solo la presunta positività alla sostanza.

Secondo la difesa, infatti, non solo l’imputato non era alla guida, ma anche se lo fosse stato, vista la mancata indicazione della quantità di thc l’analisi era dubbia o comunque non vi era la prova che in quel momento fosse una quantità tale da produrre effetti psicoattivi.