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18/04/2023 ore 11.17
Cronaca

Cosenza, nuovi bus Amaco fermi in un deposito turco. Niente consegna senza bonifico

Le casse della società sono a secco e nonostante gli stipendi siano garantiti, questo stallo nella spedizione dei mezzi rischia di avere gravi conseguenze
di Salvatore Bruno

Slitta nuovamente la consegna dei bus elettrici tanto attesi per riammodernare il parco macchine dell’Amaco di Cosenza. Questa volta non sono problemi tecnici, né burocratici a bloccare la consegna dei mezzi, una quindicina, in arrivo dalla Turchia dove l’impresa produttrice è in attesa del bonifico concordato a titolo di anticipo con l’Azienda per la Mobilità nell’Area Cosentina. E non effettuerà alcuna spedizione prima di incassare il dovuto. Ma le casse di Amaco sono vuote. Per stessa ammissione dell’amministratore unico Michelangelo Mastrolorenzo, non c’è alcuna liquidità su cui contare nonostante al passaggio di consegne con il precedente manager Paolo Posteraro, si registrasse un attivo sui conti correnti di poco meno di un milione di euro. Gli stipendi sono in salvo perché garantiti dai trasferimenti della Regione, circa 430 mila euro ogni trenta giorni, anche se a Pasqua i dipendenti sono rimasti a secco per un pasticcio dell’Inps nel rilascio del Durc. Per il resto il piatto piange, compreso quello dei fornitori. Non quello delle consulenze, lievitato a vista d’occhio nel giro di appena due mesi per importi tutt’altro che secondari. Con la determina n. 9 del 12 dicembre 2022, per assistenza legale e contabile amministrativa proprio nell’ambito della procedura di fallimento, si è dato incarico a due avvocati, Ugo Celestino e Francesco Luigi Pingitore, al commercialista Antonello Gentile, e ad un team di esperti dello studio Pirola-Pennuto-Zei, impegnando la ragguardevole cifra di 270 mila euro. In particolare, per i due avvocati e per il commercialista è prevista una parcella di 60 mila euro ciascuno, oltre rimborso spese forfettarie, il 15% per Celestino e Pingitore e il 5% per Gentile per un totale quindi di ulteriori 21 mila euro. Lo studio Pirola-Pennuto-Zei da questa consulenza percepirà invece 90 mila euro. 

Un altro incarico poi, con determina n. 2 del 27 gennaio 2023 è stato conferito allo studio lametino del commercialista Pierluigi Pallaria, altri 60 mila euro, oltre Iva e oneri per la cassa previdenziale, per svolgere attività di attestatore sempre nell’ambito del procedimento avviato davanti alla sezione fallimentare del tribunale di Cosenza. Infine, con una terza determina, la n. 3 del 30 gennaio 2023 è stato conferito un incarico per la redazione di una perizia di stima dei beni immobili di proprietà di Amaco. Qui si tratta di pochi spiccioli, 10 mila euro, assegnati all’ingegner Santo Dodaro ed al geometra Francesco Guglielmelli. In totale fanno 340 mila euro di consulenze deliberate in meno di due mesi. Fino al 2022 Amaco ne aveva spesi circa 28 mila all’anno. Nel frattempo il servizio lascia molto a desiderare: dopo la pandemia di fatto non è mai tornato a regime. I veicoli sono vecchi e sporchi e la puntualità è una chimera. Un nodo che l’amministrazione di Palazzo dei Bruzi dovrà presto tornare ad affrontare.