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07/02/2022 ore 19.53
Cronaca

Cosenza, presunta estorsione al vaglio del gup: ora la requisitoria

Dinanzi alle parte processuali è comparsa la parte offesa. Le accuse riguardano Alfredo Sirufo e Candido Perri
di Antonio Alizzi

È ripresa oggi l’udienza preliminare relativa all’inchiesta in cui sono coinvolti Alfredo Sirufo e Candido Perri, sui quali pende anche l’accusa di estorsione, nell’ambito di una cessione di droga in favore di un giovane cosentino, attualmente posto ai domiciliari a Roma. Quest’ultimo oggi si è presentato in aula accompagnato da due agenti di polizia e ha risposto alle domande della difesa di Candido Perri. Il caso viene trattato con il rito abbreviato. Nel settembre del 2021, infatti, la procura di Cosenza, rappresentata in udienza dal pubblico ministero Domenico Frascino, aveva invocato oltre 13 anni di carcere per gli imputati che hanno deciso di farsi giudicare con un rito alternativo. (LEGGI QUI LE RICHIESTE DELLA PROCURA DI COSENZA)

Nel corso della seduta processuale, svoltasi dinanzi al gup Letizia Benigno, la presunta vittima avrebbe dichiarato di non ricordare Candido Perri come una persona “pericolosa” né di conoscerlo. Inoltre, il giovane cosentino avrebbe aggiunto che in una prima occasione non ci sarebbe stata alcuna minaccia a scopo estorsivo che, tuttavia, sarebbe avvenuta in un secondo momento. Nella prossima udienza il pm Frascino farà una nuova richiesta di pena per il capo relativo all’estorsione. Poi ci saranno le discussioni degli avvocati Antonio Ingrosso e Giampiero Calabrese e infine la sentenza che riguarderà tutta l’indagine.