Cosenza, stalking "giudiziario": assolte due imputate
Il tribunale di Cosenza, rappresentato dal gup Claudia Pingitore, ha assolto due imputate perché il fatto non sussiste dal reato di stalking, accusate di aver assunto un atteggiamento persecutorio nei confronti della madre, in seguito alla vertenza ereditaria che ha riguardato la vicenda di Settimio Lorè e la proprietà della casa di cura “San Francesco” situata nel comune di Mendicino.
Non responsabili del reato previsto dall’art. 612 bis del codice penale, Antonietta Lorè, difesa dall’avvocato Ferdinando Palumbo, e Vincenzina Lorè, difesa dall’avvocato Pietro Gigliotti.
Le difese, in sede di giudizio abbreviato, hanno ribaltato l’assunto accusatorio evidenziando come non vi siano state condotte perduranti e persistenti tanto da cagionare una perdita di «naturale tranquillità» alla persona offesa.
I fatti contestati dalla procura di Cosenza si fermano al 18 aprile del 2019, allorquando le due imputati avrebbero posto in essere una pluralità di azioni giudiziarie nei confronti della madre, attraverso una domanda di petizione di eredità, una domanda di riduzione per lesione di legittima, una domanda di rivendica del patrimonio mobiliare, una querela di falso e un atto di citazione per revocazione ordinaria. Il processo svoltosi con il rito alternativo non ha dimostrato la colpevolezza delle due Lorè.