Da Lamezia a Castrovillari, il processo Reset si celebrerà nell'aula bunker del Pollino
di Antonio Alizzi
Da Lamezia Terme a Castrovillari. È ormai consolidato il concetto secondo cui un maxi processo debba celebrarsi fuori dai Palazzi di Giustizia. Così, causa impraticabilità della struttura situata nella zona industriale di Lamezia Terme, le autorità preposte del Distretto Giudiziario di Catanzaro, hanno scelto l’aula bunker di Castrovillari, dove si tenne “Omnia” e non solo, quale sede per celebrare il processo “Reset”, il procedimento penale contro la ‘ndrangheta di Cosenza.
Tuttavia, appresa la notizia ufficiale, la Camera Penale di Cosenza ha indetto subito un’assemblea straordinaria convocata per domani mattina alle 9.30 nella sede situata presso il tribunale cittadino.
Processo Reset nell’aula bunker di Castrovillari, la Camera Penale di Cosenza si oppone
«Apprendiamo della decisione di celebrare il processo 3804/17 nell’aula bunker di Castrovillari, a seguito dei recenti eventi atmosferici. Prendiamo atto della ferma, ma al momento incomprensibile, volontà di celebrare il processo in qualsiasi parte d’Italia, tranne che nella sua sede naturale, il Tribunale di Cosenza. Questo avviene nonostante la disponibilità congiunta del Collegio giudicante e del Collegio difensivo a celebrare il processo nel Tribunale di Cosenza», si legge nel documento.
«Pertanto, chiediamo al Presidente della Corte di Appello di Catanzaro e al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro di rendere note le ragioni per cui il processo 3804/17 non può svolgersi nella sede naturale», affermano i penalisti cosentini.
«Nell’attesa, convochiamo d’urgenza, per discuterne con il Presidente del COA e con il Coordinatore delle Camere Penali Calabresi, l’assemblea di tutti gli iscritti e di tutti i colleghi del Collegio difensivo del processo 3804/17 RGNR, aperta a tutti gli avvocati, domani, 6 novembre, alle ore 09:30, a Cosenza, presso il Palazzo di Giustizia, nella Biblioteca “ArnonI”».
Processo “Reset”, rito ordinario: gli imputati
- Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
- Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
- Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Antonio Quintieri)
- Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
- Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
- Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
- Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
- Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
- Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
- Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
- Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
- Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
- Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)