Denny Romano in carcere per la sparatoria di Castrolibero, abbattuto il muro di omertà
La Squadra Mobile di Cosenza evidenzia in una nota che le indagini non sono state per nulla facili visto la mancanza di collaborazione da parte dei cittadini. L’arresto di Danny Romano è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Cosenza, al termine di un lavoro di un anno molto complesso e difficile. Come hanno fatto quindi gli agenti ad individuare il giovane cosentino accusato nell’inchiesta Reset di far parte della presunta confederazione mafiosa di Cosenza? Ecco quali sono stati i fattori decisivi ai fini della sua individuazione almeno da quanto si legge nelle carte dell’indagine coordinata dalla procura di Cosenza.
La vittima, Alfredo Foggetti, la sera del 15 maggio 2022, era in compagnia di altre due persone e veniva affrontata da un soggetto travisato e armato di pistola che, senza esitazione, esplodeva alcuni colpi d’arma da fuoco ferendola gravemente, per poi darsi a precipitosa fuga.
Da una prima ricostruzione dell’evento, agli investigatori era apparsa sin da subito chiara la dinamica ed il movente, quest’ultimo riconducibile a contrasti e dissidi privati maturati nella sfera personale dei soggetti coinvolti. Le scrupolose ed attente attività di indagine – si legge in una nota – che ne sono seguite hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti ma soprattutto di identificare l’autore del reato coperto, come spesso accade, da un muro di omertà e di paura che gli investigatori della Squadra Mobile di Cosenza, coordinati e diretti dalla locale Procura della Repubblica, sono riusciti ad abbattere, si legge nella nota della Questura di Cosenza. Insomma, attività tecnica e ricostruzione minuziosa del fatto avvenuto al termine del match dì campionato tra il Cosenza e il Lecce.